Una Lega Pro che profuma di Champions: quanta gente con passato europeo

Di Michele contro Ronaldinho al Camp Nou, Cassetti contro il Bayern Monaco e Miccoli trascinatore del Benfica: la terza serie italiana si rifà il look
CalcioWeb

Il passaggio di Soulemayne Diamoutene alla Fidelis Andria ha sancit0 una certezza: in Lega Pro l’esperienza conta spesso più della freschezza atletica e fisica, con gente dal grande passato europeo che viene chiamata per salire di categoria.
La Reggina in tal senso, si è mossa per cercare di riparare alla brutta situazione di classica, richiamando Salvatore Aronica e Bruno Cirillo, due che la coppa dalle grandi orecchie l’hanno giocata davvero: Aronica nel 2012 giocò da titolare, con la maglia del Napoli, anche l’ottavo di finale contro il Chelsea, oltre alle gare del girone contro Bayern Monaco e Manchester City.
Cirillo invece ha assaggiato il grande palcoscenico nel 2006/2007 con l’AEK Atene, togliendosi anche lo sfizio di battere il Milan di Paolo Maldini e Kakà, che poi avrebbe vinto il trofeo. Negli amaranto però, anche David Di Michele ha sentito la famosa musichetta, quando con la maglia dell’Udinese andò a giocare contro il Barcellona di Ronaldinho e Samuel Eto’o al Camp Nou.

Non solo loro comunque: Marco Cassetti, attualmente in forza al Como, si è confrontato per anni con i mostri sacri del calcio mondiale, giocando da titolare a destra nella Roma di Luciano Spalletti (era in campo anche nella clamorosa gara vinta dai giallorossi per 3-2 contro il Bayern Monaco, in rimonta dallo 0-2).
C’è anche Gaetano D’Agostino, che la vera Champions League la sfiorò rifiutando le offerte della Juventus e del Real Madrid, accontentandosi dunque di una comparsata con la Roma di Rudi Voeller nel 2005. Fabrizio Miccoli invece si erse a trascinatore del Benfica tra il 2005 ed il 2007, prima di tornare a Lecce a causa dei guai giudiziari, che avevano ormai compromesso la sua permanenza a Palermo. Anche le comparse Paolo Castellini (4 gare nella Roma), Andrea Gasbarroni (lista Uefa con la Juventus nel 2001) e Sasa Bjelanovic (4 presenze col Cluj nel 2011) possono vantarsi di questo.

E’ assolutamente vero che per rilanciare tutto il nostro movimento sarebbe fondamentale il lancio dei giovani: ma la presenza di gente così esperta non può che stimolare i più acerbi… a patto che non li oscuri.