Una stagione di coppe senza le milanesi sarebbe “un peccato non solo per i club ma anche per il calcio italiano e quello europeo. Squadre come il Milan e l’Inter hanno grossi nomi che servono alla competizione”. A dirlo e’ Karl-Heinz Rummenigge, amministratore delegato del Bayern Monaco e numero uno dell’Eca, l’Associazione dei club europei. “Bisogna avere un piano chiaro con tutte le possibilita’ finanziarie a disposizione, ma senza andare contro il fair play finanziario – e’ la ricetta per risalire illustrata in un’intervista alla ‘Gazzetta dello Sport’ – Dobbiamo ricordare che l’Inter e’ sotto inchiesta per le regole non rispettate. Anche noi come associazione dei club dobbiamo pensare come si potrebbero aiutare nel financial fair play certe squadre come Inter e Milan, perche’ sono danneggiate in questo senso. Se hai un buco, difficilmente ne puoi uscire senza denaro fresco. Leggo che il Milan puo’ essere venduto, ma il proprietario nuovo non puo’ mettere troppo capitale senza andare contro le limitazioni Uefa. Quindi tocca anche a noi nomi grossi scovare una soluzione per non penalizzarle di piu'”. Rummenigge ricorda che “ci sono gli statuti chiari, rigidi ma dobbiamo rifletterci, per non danneggiare troppo. Quasi tutte le societa’ dell’Est soffrono perche’ non hanno troppi ricavi da televisioni, sponsor, merchandising. Quindi dobbiamo studiare come si potrebbe dare una mano a questi club, ma pure ad alcuni big dell’Ovest che adesso si trovano in difficolta'”. Tutt’altro che stupito dal rendimento di Shaqiri (“doveva giocare per forza, gli ho consigliato di andare all’Inter anche se molte inglesi lo volevano”), Rummenigge applaude l’eterno Toni.
“Gli ho consigliato di continuare, segna tanto, mi da’ la sensazione di stare bene in tutto. Luca: vai avanti finche’ le tue gambe ti portano. Nell’affare Toni il cartellino era a buon mercato: 11 milioni di euro, ma ne valeva 25-30. Noi siamo rimasti contenti, abbiamo vinto, lui ha segnato tanti gol ed e’ ancora benvoluto a Monaco”. E sul futuro di Guardiola aggiunge: “Spero che resti. Ne abbiamo parlato a gennaio, ci vediamo a fine stagione per un rinnovo dell’accordo oltre il 2016. Ma lo lascio in pace, perche’ e’ speciale e si concentra sull’ultima tappa dell’annata. Noi ci fidiamo di lui e lui di noi. Non abbiamo fretta. Il Manchester City? Sento le voci, ma non credo che lui sia adatto per una societa’ tipo il City, non fa parte della sua cultura”.