Gli ultimi giorni sono stati caratterizzati anche dalla polemica relativa alle richieste di Conte in vista di Euro2016. Il ct della Nazionale italiana ha chiesto alla Lega una settimana di stage a febbraio e di anticipare la finale di Coppa Italia al 15 maggio. La risposta della Lega: stage con solo giocatori non impegnati nelle coppe europee e finale di Tim Cup posticipata di sei giorni.
Conte vuole avere più tempo per preparare l’Europeo in Francia con la squadra e non ha gradito le decisioni. La Lega di Serie A, però, sembra aver accontentato il più possibile il commissario tecnico dell’Italia. In tutti gli altri Paesi, infatti, il quadro è uguale a quello italiano e i giocatori azzurri sarebbero a disposizione della nazionale per 86 giorni (quasi tre mesi), in un anno, se arrivassero alla finale di Euro2016. Come confermato da Marco Brunelli, direttore generale della Lega Serie A.
Brunelli ha chiarito la situazione ai microfoni di ‘Radio Anch’io Sport’ su RadioUno: “Il quadro italiano non e’ diverso da quello degli altri Paesi. La divisione degli spazi fra le attivita’ delle nazionali e quelle dei club non e’ frutto di un capriccio ma di un lungo lavoro di condivisione e che ha portato a uno schema sottoscritto da Confederazioni, Fifa, Leghe e club. In un anno come questo, i giocatori – qualora arrivino alla finale degli Europei – sono a disposizione delle nazionali per 86 giorni, quasi tre mesi. E’ un periodo adeguato ed e’ lo stesso in tutti i Paesi del mondo. Se si riescono a trovare degli spazi in piu’, si concedono con totale disponibilita’: nessuno ha messo in discussione il raduno della Nazionale per il 22 maggio quando l’indicazione della Fifa era per il 29. Ma i calendari dei vari Paesi sono molto simili per data e numero degli infrasettimanali e ci sono 5-6 giocatori della Nazionale che militano all’estero che potrebbero disputare anche loro la finale della Coppa nazionale il 21 maggio”.
Il direttore generale della Lega Serie A ha dichiarato, sullo stage: “La buona volonta’ c’e’ sempre stata ma quasi tutti i club impegnati nei quarti e semifinali di Tim Cup, fra il 6 gennaio e il 7 febbraio giocano 9 partite con 4 turni infrasettimanali e quella e’ la prima settimana senza impegni, senza dimenticare che poi si entra nella fase storicamente cruciale delle coppe europee”. Poi, sulla data della finale di Coppa Italia: “Ci sono una serie di incastri complicati che hanno portato a preferire la data del 21 maggio, scelta da tutte le leghe del mondo. Anche se le due finaliste fossero due squadre fuori dalle coppe, per esempio Inter e Milan, l’Inter gioca due giorni dopo in campionato con la Lazio che pero’ potrebbe essere ancora in corsa in Europa League. Prima di meta’-fine marzo non si puo’ avere un quadro definitivo e ci sono esigenze di programmazione”.
“In un campionato cosi’ incerto, con 5 squadre su 5 andate avanti in Europa, con un terzo posto nel ranking europeo mai cosi’ a portata di mano, e’ stato davvero complicato trovare una soluzione che contemperasse le esigenze di tutti” ha detto Brunelli, aggiungendo poi sulle richieste di Conte: “Di fronte alle legittime richieste da parte del ct di avere piu’ spazio rispetto a quello che normalmente le regole del calendario consentirebbero, ci sono situazioni, momenti specifici della stagione in cui gli interessi espressi dai club non sono conciliabili”.