Ennesimo trionfo personale per un fuoriclasse che ha frantumato tutti i record possibili: da Guardiola a Luis Enrique, resta lui il vero punto di forza della squadra più forte degli ultimi 10 anni
Ci sono giocatori destinati a cambiare per sempre la storia del gioco, giocatori che dentro di loro hanno qualcosa di diverso dagli altri, capaci di trasformare in oro tutto quello che toccano: Lionel Messi rientra decisamente in questa categoria e non per il quinto Pallone d’Oro conquistato.
Se nel calcio c’è un Re Mida vero, è proprio lui: 503 partite e 403 gol con la maglia del Barcellona, messi a segno in tutti i passaggi di crescita della squadra blaugrana, da quella Ronaldinhana di Frank Rijkaard all’ultima macchina perfetta di Luis Enrique.
Si, perchè se nella storia vincente del Barcellona c’è un filo conduttore, quel filo conduttore è proprio lui: la Liga Spagnola del 2005 fu il primo trofeo conquistato (praticamente da comparsa) e da lì in poi, nella scalata che porterà i blaugrana a superare per numero di titoli vinti il Real Madrid, la sua firma sarà molto più consistente, di anno in anno.
Ronaldinho, Samuel Eto’o, Thierry Henry, Pedro, Zlatan Ibrahimovic, David Villa, Pedro, Alexis Sanchez, Neymar e Luis Suarez: tanti sono stati i suoi partner, tutti alla fine si sono dovuti arrendere, tutti hanno capito che per giocare bene nel Barca, devi permettere a Messi di fare quello che vuole e assecondarlo. Alcuni non lo hanno capito (Ibra), altri si e hanno fatto di questo la loro ricchezza (Neymar e Luis Suarez), formando il tridente più forte che si sia mai visto nel calcio moderno.
Adesso, dopo questa ennesima gioia, Messi riparte: riparte alla ricerca di nuovi titoli, di nuove sfide, di nuovi record, da ottenere magari con un’altra maglia, una maglia che spesso non gli ha reso l’onore che meritava, che lo ha stretto nella morsa di un ricordo pesantissimo, quello di Diego Armando Maradona. Messi adesso ha 28 anni e affronterà i prossimi anni nel pieno della maturità mentale che un calciatore acquisisce nella sua carriera: gli obiettivi sono lì, a portata di mano e il numero 1 al mondo cercherà di farli suoi, per non essere secondo a nessuno, perchè il secondo posto non è il tuo posto, se ti chiami Lionel Messi.