Milan, Boateng si confessa: “Sono rinato. Allo Schalke ho vissuto un incubo”

CalcioWeb

Il trequartista rossonero ha parlato del difficile periodo trascorso in Germania: “Ho perfino pensato al ritiro. Capita, se per lungo tempo non trovi una squadra e il tuo club, non ti vuole più”

Il ritorno al Milan di Kevin Prince Boateng è stato accolto con molto scetticismo, a causa degli ultimi anni professionistici del ghanese, non proprio convincenti. E’ proprio lui però, intervistato dalla Bild, a fare chiarezza: “Ho perfino pensato al ritiro. Capita, se per lungo tempo non trovi una squadra e lo Schalke, il tuo club, non ti vuole più. Mi sono chiesto se fosse il caso di smettere e trovare qualcosa che mi facesse felice, ma a 28-29 anni era troppo presto per lasciare lo sport che si ama. Quello dopo la sospensione è stato il periodo più difficile della mia carriera: fino a quel momento avevo sempre avuto il lusso non soltanto di giocare, ma di essere una pedina importante per tutte le squadre nelle quali ero stato, eccezion fatta per il Tottenham, ma quando mi trasferii lì ero molto giovaneÈ stata dura non trovare una squadra per tanto tempo. Non trovare un club che avesse fiducia in me, nella mia persona. Ho sofferto molto in questo periodo”.

Ecco spiegato l’entusiasmo messo in campo dal giocatore negli spezzoni di gara che Mihajlovic gli ha concesso: È indescrivibile quello che ho provato tornando qui. Sono stato 8 mesi senza giocare, e ora ho la chance di tornare in campo con la squadra del mio cuore. Sono contento di aver superato questo periodo e immensamente felice di poter finalmente giocare”. 

Ma cosa non ha effettivamente funzionato con lo Schalke 04: Ho capito che alla fine non ci sono poi tante persone per le quali si è davvero importanti. L’ho notato e memorizzato. Alcune persone le ho perfino cancellate dalla mia vita. Per loro sono importante solo fin quando gioco. All’improvviso nessuno di loro si è più fatto sentire, questo mi ha aperto gli occhi. Ho chiesto a molti e mi sono domandato cosa ho sbagliato lì. Perché si è venuta a creare una situazione del genere, perché un club che ha pagato 10 milioni per avermi abbia deciso di sospendermi. Ho commesso degli errori, ma nulla di così grave da giustificare l’esclusione. Lo so al 100%, ho la coscienza pulita, posso dormire tranquillo”.

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