Il Congresso straordinario della Fifa ha approvato una serie di riforme che dovrebbero ripulire l’immagine della Fifa dopo gli scandali degli ultimi mesi. Tutte le riforme sono state riunite in un nuovo statuto che entrerà in vigore il prossimo 26 aprile. Ecco cosa cambia all’interno dell’organismo mondiale del calcio:
Separazione dei poteri
Verrà abolito l’attuale Comitato esecutivo di 24 membri per far spazio ad un Consiglio composto da 36 membri e da un Segretariato Generale. Il nuovo Consiglio verrà eletto dalla varie Federazioni e sarà responsabile dell’impostazione e direzione strategica globale della Fifa. Il Segratariato Generale invece si occuperà della gestione operativa e commerciale.
Trasparenza
A capo del Consiglio ci sarà il presidente che avrà potere esecutivi ma sarà più che altro un ambasciatore del calcio mondiale. Tutti gli stipendi, sia quello del presidente sia quello degli altri dirigenti della Fifa, saranno resi pubblici. Prima di poter partecipare alle elezioni per il Consiglio, un comitato di revisione controllerà ogni candidato. Inoltre tutte le decisioni prese dal Consiglio, dal Segretariato generale e dai Comitati Finanza, Sviluppo e Governance saranno controllati e approvati da un Comitato Compliance e Audit completamente indipendente.

Cariche con limiti di durata
Blatter in carica per più di 17 anni, mentre il suo predecessore Havelange era stato presidente per ben 24 anni. Con il nuovo statuto questo non sarà più possibile: nessun dirigente infatti potrà essere eletto per più di tre mandati di quattro anni. Inoltre i limiti di durata saranno applicati anche a tutti i membri del Consiglio, del Comitato Compliance e Audit e agli organi giudiziari della Fifa.
Presenza femminile
All’interno del nuovo Consiglio Fifa dovranno esserci sei donne, una per ogni Confederazione regionale. Inoltre sarà creato anche un Comitato degli stakeholder per rappresentare giocatori, club e leghe che fino ad ora hanno avuto solo una rappresentanza limitata in seno alla Fifa. Infine tutti i membri che lavoreranno all’interno dell’organismo mondiale del calcio dovranno rispettare tutti i diritti umani riconosciuti a livello internazionale.