Euro 2016, a 2 anni dal flop Mondiale cambierà poco nella Nazionale: non sarebbe stato meglio rivoluzionare?

Conte per Euro 2016 non si distaccherà molto dalle scelte fatte da Prandelli ai Mondiali: non sarebbe stata più proficua una netta rivoluzione dopo la magra figura brasiliana?
CalcioWeb

A soli 100 giorni di distanza dalla prima gara di Euro 2016, vale a dire l’incontro tra i padroni di casa della Francia e la Romania, si iniziano a stilare i primi bollettini in merito ai convocati che sceglierà Antonio Conte per la spedizione azzurra. Tante le certezze per il Ct, ma anche qualche dubbio ancora da sciogliere in vista della lista completa delle pedine per l’Europeo, ma in tutto ciò noi ci siamo chiesti: a due anni dal Mondiale fallimentare in Brasile, cosa cambierà?

Non molto, questa sembra essere la realtà dei fatti. Difesa e centrocampo infatti resteranno quasi uguali alla precedente competizione per Nazionali. Buffon, Perin, Sirigu, questo era il terzetto scelto per i Mondiali da mister Prandelli, e con ogni probabilità sarà il medesimo gruppo di portieri che voleranno in Francia. Passando poi alla difesa, le differenze non saranno sostanziali. Bonucci, Barzagli, Chiellini, Darmian e De Sciglio (l’intera difesa titolare contro l’Uruguay) ci saranno ancora, in dubbio la convocazione di Abate, fuori discussione Paletta, che però non fu fondamentale in Brasile.

Spain v Italy - Group C: UEFA EURO 2012A centrocampo la situazione è molto simile. Candreva, De Rossi, Marchisio, Parolo, Pirlo e Verratti, potrebbero meritarsi una riconferma, tagliati fuori invece Aquilani e Thiago Motta. Il ribaltone maggiore ci sarà in attacco. Balotelli, Cassano, Cerci, Immobile ed Insigne furono convocati da Prandelli due anni fa, ebbene adesso solo il calciatore del Napoli potrebbe entrare a far parte del novero di calciatori scelti da Conte. Ma tutto ciò è avvenuto per i pessimi momenti che in questi due anni hanno attraversato Balotelli, Cassano, Cerci ed Immobile, e non certo per un cambio generazionale oppure per l’esplosione di chissà quali fenomeni nel nostro panorama calcistico. Dunque la riflessione nasce spontanea, l’Italia ha cambiato poco o nulla rispetto al clamoroso flop di due anni fa, ed inoltre si ritroverà con diversi calciatori con due anni in più sul groppone: non sarebbe stata più proficua una netta rivoluzione dopo la magra figura brasiliana? Errore di impostazione, paura di cambiare oppure effettiva mancanza di nuove leve? La speranza è che mister Conte riesca a dare quel qualcosa in più dal punto di vista della grinta agli azzurri, ciò che forse è mancato due anni fa.