E’ una sorta di rivoluzione, ma in Spagna le società non tratteranno più direttamente con i colossi tv. Il governo è intervenuto sui compensi relativi ai diritti tv per le squadre dei campionati spagnoli principali che dalla prossima stagione verranno ripartiti in maniera differente, scontentando così le big e rilanciando le società medio-piccole.
La vendita centralizzata dei diritti tv è stata sancita dal Decreto Legge Reale n. 5/2015 e prevede che il 90% della cifra complessiva sarà riservata alla Liga e il rimanente 10% alla Liga Adelante (Serie B spagnola). Nel dettaglio, come spiega ‘Calcio e Finanza’, la metà della cifra sarà divisa ai club in parti uguali mentre la restante cifra sarà commisurata in base ai risultati sportivi, alla vendita di abbonamenti e biglietti per le partite e infine un contributo alle squadre di maggior visibilità.
Ovviamente per riequilibrare la situazione in riferimento alle ultime due tipologie di ripartizione, il contributo non potrà superare il 20%, in modo da non avvantaggiare esageratamente le due big iberiche, Barcellona e Real Madrid. Un altro intervento in questo senso sancisce che il rapporto tra la prima e l’ultima non debba superare essere superiore al 4,5. L’unica eccezione a tutela delle due big è quella che in caso i ricavi non dovessero eguagliare quelli della passata stagione si applicherà una distribuzione proporzionale