Contro il Frosinone, Mauro Icardi ha segnato il suo 50°goal con la maglia dell’Inter nel giorno della sua 100^presenza e stando alle parole di Ausilio l’attaccante argentino rappresenta uno dei punti cardine per il progetto futuro del club nerazzurro.
Intervistato dal ‘Corriere della Sera’ Mauro Icardi ha affrontato molti temi cominciando a parlare delle sue caratteristiche: “Preferisco attaccare la profondità e stare dentro l’area, anche se sto provando a venire più fuori. Il furto dell’attimo è la mia dote migliore. I goal li ho sempre fatti, sono un attaccante. Venti gol? Quest’anno sono già 14 e ho avuto un infortunio all’inizio che mi ha condizionato. L’anno passato ne ho segnati 22, la porta la prendo insomma”.
Icardi poi parla di quattro attaccanti facendo paralleli interessanti e rifilando una frecciatina ad Higuain: “Da bambino il mio idolo era Batistuta. Poi sono andato a Barcellona e ho amato Eto’o: in area la metteva sempre dentro, di punta, di petto, di testa, come veniva. Mi piacerebbe fare più la mezzapunta, come Dybala. Lo guardo quando fa quei movimenti a uscire e gioca dietro il centravanti quando è in campo con Mandzukic o Morata. A Higuain invidio la fortuna di quest’anno e di aver fatto un gol a partita. Però sono un giocatore molto simile a lui”.
Sul futuro l’attaccante argentino ha le idee chiare: “Tutti gli anni si dice che devo andare via, è sempre la stessa storia. Dove volete che vada? Sono contento di stare qua, di fare il capitano, l’attaccante, segnare. Certo voglio vincere, ma voglio farlo qui come hanno fatto tanti prima di me. L’anno prossimo partiremo per puntare al massimo come sempre, vincere lo Scudetto ed andare in Champions League”.
Quest’anno è stata la prima esperienza da capitano per Icardi: “Questa Inter è un gruppo di bravi ragazzi, non ho bisogno di fare il cattivo. Non ho mai sopportato i compagni che in campo urlano, mi innervosiscono e basta. Ha più efficacia una parola detta bene e con calma. Così faccio, ti prendo da parte e ti parlo. E poi conta quello che fai e sei. Gli altri ti guardano, l’esempio vale più delle parole. Non vado spesso a parlare con l’arbitro perché non c’è motivo di protestare per un fallo che c’è”.
Infine parlando della vita privata il nerazzurro chiosa: “Wanda mi ha cambiato la vita. Da ragazzo ho fatto tutto quel che volevo, mi sono divertito e tolto tutti gli sfizi quando stavo a Barcellona. Poi ho deciso di cambiare modo di vivere, ho conosciuto lei e tutto è stato diverso. Mi piace la vita in famiglia, sono più sereno, mi rende più forte in campo”.