Il ginocchio di Steph Curry tiene con il fiato sospeso Golden State, almeno fino a quando non si conoscerà l’esito della risonanza magnetica a cui verrà sottoposto oggi l’mvp. La prima diagnosi, diffusa dai Warriors già durante il quarto atto della sfida con Houston, parla di una distorsione al ginocchio destro.
“Niente interviste, non ho niente da dire ora. Sono scivolato e sono caduto. Ma la mia squadra è grande” si è limitato a dire Curry negli spogliatoi dopo la partita. Steph inoltre aveva provato a tastare le condizioni del suo ginocchio prima dell’inizio della ripresa ma non c’è stato nulla da fare.
“E’ venuto a sedersi in panchina a circa tre minuti dall’inizio della ripresa, cercando di decidere cosa fare – ha confidato coach Kerr in sala stampa –. Avevamo deciso di vedere come si sentiva, ma non stava evidentemente bene, anche se lui voleva giocare. Gli ho chiesto come stava, gli ho detto di rispondermi onestamente… Ha abbassato la testa perché sapeva che tornare in campo non era la cosa giusta da fare. Mi dispiace tantissimo per lui, non riusciva quasi a parlare. E’ stato sano per tutto l’anno, e ora che siamo ai playoff gli succede questo. Speriamo che non sia niente di grave”.