Beppe Marotta ha parlato alla Bocconi in occasione dell’incontro The value of Uefa Champions League final”. Il dirigente della Juve ha spiegato, come riporta la Gazzetta dello Sport: “C’è un processo di involuzione in Italia. Negli anni ’90-2000, il nostro campionato era l’Eldorado, oggi è quasi un campionato di transizione”.”In Italia c’è un campionato nazionale con un dispendio di energie molto forti. Non puoi permetterti di andare a giocare con il Sassuolo e con il Carpi sottovalutando l’impegno, perché rischi di perdere. Altre squadre di altri campionati sono avvantaggiate, perché localmente non hanno il nostro stesso stress mediatico” ha aggiunto.

Infine, Marotta ha dichiarato: “Il valore della finale di Champions?L’imprevedibilità ha un ruolo molto importante tanto che nessuna squadra è riuscita a vincere due volte la Champions in maniera consecutiva. L’anno scorso abbiamo perso in finale con il Barcellona, la squadra più forte al mondo. Conta arrivare la sera in cui si gioca la partita decisiva con la squadra migliore e le condizioni fisiche migliori. Altra variabile importante è che dagli ottavi in poi il sorteggio ha un ruolo rilevante e questo gioca a discapito della finale. C’è differenza fra campionati nazionali e la Champions. Non dico che in campionato vince chi esprime il gioco migliore, ma la squadra migliore in assoluto. A ottobre eravamo 13esimi e siamo arrivati primi. La Champions coppa dei dettagli? Sì, basta perdere a Siviglia, arrivare secondi nel girone, non essere teste di serie e il sorteggio ti condiziona. O basta giocare una partita come a Istanbul in condizioni al limite dell’impraticabilità”.