Speciale Francia 2016 – I Ct protagonisti: Deschamps (Francia)

CalcioWeb

Dopo aver scritto la storia della Francia da calciatore, Deschamps vuole riuscirci da Ct

Non a tutti riesce di lasciare un segno importante nella storia del calcio prima da giocatore e poi da allenatore. Tra i tanti ricordiamo Fabio Capello, Johan Cruyff e Giovanni Trapattoni. A Didier Deschamps manca poco per riuscire nell’impresa. Quando sul campo da calcio ci è sceso in prima persona, il francese ha vinto tutto quel che c’era da vincere, sia a livello di club che di nazionale. Da allenatore ha fatto cose molto buone ed altre meno convincenti ma, per poter entrare nel novero dei migliori, gli manca ancora un titolo importante. Didì, come è chiamato affettuosamente in terra transalpina, ha l’occasione per riuscirci tra qualche settimana quando, da Commissario Tecnico, guiderà la Francia ad Euro 2016, che i galletti giocheranno proprio in casa.

La storia del Deschamps calciatore inizia nel Nantes, ad appena 18 anni. Qui rimane per quattro stagioni in cui diventa titolare inamovibile, al punto da guadagnarsi la prima convocazione in nazionale. Non vince nulla ma attira le attenzioni dei più quotati club francesi. Lo compra l’Olympique Marsiglia, con grandi aspettative da entrambe le parti. Le cose non vanno come auspicato e, dopo qualche presenza messa assieme più che altro da subentrato, il ragazzo va in prestito per un anno a Bordeaux. Qui si fa apprezzare come centrocampista di grande fosforo e gamba e tutti pensano che il suo ritorno in quel di Marsiglia sia cosa fatta.

Diversamente la pensa il controverso Presidente dell’OM Tapie che, inizialmente, vuole cedere il giocatore al Psg. Deschamps di trasferirsi nella Capitale non vuole saperne e, alla fine, vince il braccio di ferro. Del resto, la sua ostinazione è e sarà un elemento costante nella sua vita e nella sua carriera. Con i biancoazzurri Didier vince, da titolare indiscusso, quattro campionati ed una Champions League. Nel 1994, quando il diretto interessato pensava di legarsi ancora a lungo all’Olympique, accade l’impossibile: il club marsigliese viene retrocesso in seconda divisione per illecito sportivo ed a quel punto il centrocampista sceglie di andare via.

Ad accaparrarselo, bruciando in anticipo la folta concorrenza, è la Juventus, sulla cui panchina si è appena insediato Marcello Lippi. La Juve non vince uno scudetto da nove anni e Deschamps viene scelto per dare una netta inquadrata al centrocampo bianconero. I primi tempi sono difficili, condizionati da un brutto infortunio che lo mette fuori per lungo tempo. Al rientro, però, si impossessa di un posto da titolare al fianco di Paulo Sousa e non lo molla più. Rimane alla Juve per cinque anni, ingrossando di parecchio la sua già prestigiosa bacheca: arrivano infatti tre scudetti, una Coppa Italia, una Supercoppa Italiana, una Champions League, una Supercoppa Europea ed una Coppa Intercontinentale.

Nell’estate del 1999 lascia Torino per approdare al Chelsea. Qua fa in tempo a conquistare una Coppa d’Inghilterra prima di chiudere la carriera al Valencia, giocando poco. Ma non meno importante è stato il percorso vissuto con la nazionale francese. Nel 1996 è il Capitano dei ‘bleus’ che vengono eliminati dalla Repubblica Ceca alla semifinale dell’Europeo. Il riscatto avviene due anni dopo quando Deschamps, sempre da Capitano, solleva la Coppa del Mondo disputata entro i patrii confini. La ciliegina sulla torta è l’Europeo conquistato nel 2000, a chiudere un cerchio perfetto.

Meno luccicante ma comunque degna di nota l’avventura del Deschamps allenatore. Nel 2001, quando ha ancora 33 anni ed ha da pochi giorni appeso le scarpette al chiodo, il Monaco gli affida la guida tecnica della prima squadra. E’ l’inizio di una storia molto tormentata, che vede Didier protagonista nel Principato fino al settembre del 2005 quando, a causa di risultati negativi, si dimette. In mezzo, però, c’è tantissima carne al fuoco: c’è un campionato perso alle ultime battute del torneo (2003), c’è una finale di Champions League conquistata in maniera sorprendente ma persa contro il Porto di Mourinho (2004), c’è anche una Coppa di Lega vinta (2003).

Nell’estate del 2010 il suo destino si intreccia nuovamente con quello della Juventus, appena investita dalla vicenda Calciopoli e retrocessa d’ufficio in Serie B: il nuovo corso bianconero lo nomina allenatore e lui accetta con grande entusiasmo. L’obiettivo è quello di ritornare subito in Serie A: obiettivo portato a termine con tre giornate di anticipo. Niente lieto fine però, visto che Deschamps, ad un passo dalla fine del campionato cadetto, si dimette per contrasti con i dirigenti. Poche settimane dopo c’è un altro ritorno di fiamma, stavolta con l’Olympique Marsiglia, che allena per tre stagioni, in cui conquista un campionato, tre Coppe di Francia ed una Supercoppa nazionale.

Dal 2012 è Ct della nazionale francese che, al momento della sua nomina, stava vivendo una sorta di ricambio generazionale. La Francia di Deschamps si è qualificata al Mondiale disputato in Brasile nel 2014, dove la sua corsa si è fermata ai quarti di finale, di fronte alla Germania che, pochi giorni dopo, avrebbe vinto la Coppa del Mondo. Adesso la selezione formata dall’ex calciatore della Juventus è più solida rispetto a due anni addietro e può contare su talenti purissimi come quelli di Pogba e Griezmann. A rendere ancora più appetibile, se possibile, la conquista dell’imminente Europeo è il fatto che verrà giocato proprio a Parigi e dintorni. Deschamps vuole conquistarsi la gloria eterna anche al di fuori del campo da gioco: tra non molto sapremo se avrà sfruttato la sua chance.

 

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