Euro 2016, Italia-Spagna agli Ottavi e “tabellone della morte”: ecco i 5 motivi per cui è meglio così

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L’Italia trova la Spagna agli Ottavi di Finale, e con l’inattesa vittoria del girone grazie al successo sul Belgio all’esordio, si posiziona nella parte più difficile del Tabellone di Euro 2016: per arrivare in finale, gli Azzurri dovranno battere i Campioni in carica della Spagna agli Ottavi e poi con ogni probabilità affrontare la Germania ai Quarti e una tra Francia, Inghilterra e forse Portogallo in semifinale. Se l’Italia fosse arrivata seconda, avrebbe invece avuto un’autostrada fino alla finalissima: avrebbe giocato l’Ottavo di Finale, con ogni probabilità, contro una tra Ungheria e Islanda, poi i Quarti di Finale contro una tra Galles e Irlanda del Nord, la semifinale probabilmente contro la Croazia. Ecco perchè un anno fa, in tempi non sospetti, parlavamo di “sorteggio ottimo” scrivendo che “se l’Italia arriva 2ª nel gruppo ha la strada spianata fino in fondo“.

italia 2006Un po’ come nel 2006, quando l’Italia di Lippi vinse i Mondiali e gli Azzurri furono molto fortunati: vincendo con 7 punti il girone con Ghana, Repubblica Ceca e Stati Uniti, la Nazionale si posizionò in uno scacchiere del tabellone molto semplice, trovando una vera e propria autostrada fino alla semifinale: Italia-Australia agli Ottavi e Italia-Ucraina ai Quarti. In semifinale gli Azzurri arrivarono freschi come le rose, contro una Germania che ai Quarti aveva dovuto fare tanta fatica per battere l’Argentina ai rigori. Dall’altro lato, invece, c’era il “tabellone della morte”: Spagna-Francia e Portogallo-Olanda agli Ottavi, Inghilterra-Portogallo e Brasile-Francia ai Quarti fino alla semifinale Portogallo-Francia.

Lapresse-Efe
Lapresse-Efe

Adesso, però, è doveroso porre alcune riflessioni su quanto accaduto in questo primo scorcio di Euro 2016.

L’Italia non deve avere paura della Spagna e del “tabellone della morte”. Anzi, probabilmente è meglio così.

Ecco i cinque motivi che ci spingono ad asserire quanto sopra:

  1. La Croazia è più forte della Spagna. La Croazia non è una comparsa, e se arriverà in finale, non sarà certo soltanto per il tabellone facile. Ha impressionato per gioco sia nelle qualificazioni (l’Italia non è mai riuscita a batterla), sia negli ultimi mondiali in cui aveva messo alle corde il Brasile, sia – soprattutto – nelle prime tre partite di quest’Euro 2016. E’ una squadra molto forte e di grande qualità, ieri ha vinto con pieno merito sulla Spagna e il gol vittoria è arrivato nel finale soltanto perchè l’arbitro ha negato un clamoroso rigore ai balcanici prima di assegnarne uno certamente più dubbio alle Furie Rosse. Limitandoci all’ottica degli Ottavi di Finale, meglio giocare contro la Spagna che contro la Croazia.
  2. La Spagna non è più quella di qualche anno fa. La Spagna ha vinto gli ultimi due Europei (2008 e 2012) e il Mondiale del 2010 ma era un’altra Spagna, quella del centrocampo stellare con Xavi e Xavi Alonso, e di una difesa rocciosa con campioni del calibro di Casillas, Puyol e Capdevila. Adesso abbiamo un Sergio Ramos che gioca centrale evidenziando tutti i propri limiti e un tiki-taka meno efficace di un tempo. La Spagna, infatti, è uscita malamente agli ultimi Mondiali del 2014 sconfitta 1-5 dall’Olanda e 0-2 dal Cile nel girone, e adesso un’eliminazione agli Ottavi di Finale per mano dell’Italia potrebbe definitivamente chiudere il ciclo vincente di una delle Nazionali più forti della storia del calcio.
  3. L’Italia è stata l’unica squadra a tenere testa alla Super-Spagna degli scorsi anni. Nonostante gli Azzurri, dopo il trionfo mondiale di Berlino nel 2006, non abbiano certo vissuto pagine entusiasmanti di storia nelle competizioni internazionali, l’Italia è stata l’unica nazionale a giocare sempre alla pari con la Super-Spagna che negli scorsi anni ha vinto tutto. Agli Europei del 2008, infatti, la Spagna ha vinto 5 partite su 6, facendo sempre gol: l’unica che non è riuscita a battere, e a cui non è riuscita a fare neanche un gol in 120 minuti di gioco, è stata l’Italia di Donadoni incontrata ai Quarti di Finale. Anche lì gli Azzurri furono sfortunati: mentre Turchia e Russia arrivavano in semifinale, l’Italia si scontrava subito contro la Super-Spagna in una partita giocata alla pari e condotta sullo 0-0 con pieno merito fino ai rigori, dove gli errori di De Rossi e Di Natale regalarono il passaggio del turno agli iberici. Anche a Euro 2012 l’Italia fu l’unica a tenere testa alla Spagna, pareggiando 1-1 la partita d’esordio del girone (gol di Di Natale al 61°, pareggio di Fabregas al 64°) e ritrovando poi i campioni in carica nella finalissima, dopo che gli Azzurri avevano eliminato Inghilterra (ai rigori) e Germania (1-2, doppietta di Balotelli) mentre la Spagna prima superava la Francia ai Quarti e poi il Portogallo ai rigori in semifinale. Una finale vinta dalla Spagna per 4-0, ma con un’Italia incerottata e compromessa dall’infortunio di Chiellini, che comunque riuscì a rimanere in partita con Di Natale che sfiorava il 2-1 più volte a inizio ripresa. Risultato bugiardo, considerando che all’85° il punteggio era ancora di 2-0 e soltanto nel finale gli spagnoli riuscivano a dilagare.
  4. L’occasione per vendicarsi. In quella finalissima di 4 anni fa c’era tanta Italia di oggi: Buffon, Sirigu, Barzagli, Bonucci, Chiellini, Ogbonna, De Rossi, Giaccherini e Thiago Motta. Quale occasione migliore per vendicare quella sfida? Gli spagnoli, nell’euforia dei festeggiamenti, quel giorno sostenevano che sarebbero riusciti a vincere quella gara pur rigiocandola dieci volte. Noi siamo convinti che si sarebbe potuta rigiocare anche 100 volte, ma mai sarebbe finita un’altra volta 4-0 come invece è andata in quella maledetta serata. E adesso possiamo dimostrarlo.
  5. Il “tabellone della morte” e la tattica di Conte. L’Italia di Conte imposta il proprio gioco su difesa e ripartenze in contropiede. Non può fare altrimenti il C.T. azzurro orfano dei due top-player, Verratti e Marchisio, assenti per infortunio: con loro a centrocampo la Nazionale avrebbe anche potuto avere una diversa identità di gioco, ma con un centrocampo di corsa e interdizione è difficile dominare le partite. Invece il punto forte è la difesa, allora è giusto difendersi per pungere in contropiede, sfruttando le sponde di Pellè (o Zaza), i movimenti nello spazio di Eder (o Immobile), gli inserimenti e la corsa di Giaccherini (e Florenzi). Ecco perchè per l’Italia è meglio affrontare le big che tengono la palla tra i piedi e fanno gioco, anzichè essere costretta ad impostare gioco: l’abbiamo già visto nelle prime due gare del torneo. Azzurri brillanti contro il Belgio con la tattica della difesa e contropiede, male invece contro la Svezia quando erano chiamati a impostare gioco palla al piede. Vittoria strameritata contro il Belgio, in vantaggio già dalla metà del primo tempo nonostante la caratura dell’avversario, molto sofferta e maturata soltanto all’89° per un’invenzione di un singolo, Eder, contro la Svezia. Ecco perchè è meglio giocare contro Spagna, Germania e Francia: possiamo esprimere la nostra identità di gioco e sfruttare i nostri punti di forza molto più di come avremmo potuto fare contro Ungheria, Galles o Polonia che si sarebbero chiuse con 11 uomini dietro la linea del pallone costringendoci a fare un gioco che non è nelle nostre corde, esaltando invece i nostri punti deboli. E anche dal punto di vista storico, l’Italia soffre sempre con le piccole ma si esalta con le grandi.

Insomma, siamo dalla parte più difficile del “Tabellone”, è vero. Ma questo vale tanto per noi quanto per le altre. E se l’Italia ha iniziato quest’Europeo da semplice outsider, allora non abbiamo nulla da perdere e le uniche ad avere paura di incontrare gli Azzurri rispetto ad altri avversari possono essere soltanto Spagna, Germania e Francia (vedi i quotidiani spagnoli di oggi nella gallery). Per noi, invece, va più che bene così.

Rispetto sempre, paura mai. Vai Italia!

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