Più volte è stata sottolineata l’età media abbastanza avanzata dell’Italia che, appena ieri, ha iniziato il proprio Euro2016: 28 anni, 10 mesi e 19 giorni è la media che fa della Nazionale guidata da Antonio Conte la quinta più ‘vecchia’ dell’intera competizione. Non necessariamente un difetto, soprattutto se si valuta che, ad incidere su questo dato, sono delle colonne portanti azzurre, come Buffon, Barzagli, Chiellini e De Rossi.
Ma guardiamo un po’ al futuro e, nello specifico, al Mondiale che si giocherà in Russia nel 2018. Quanti degli attuali giocatori a disposizione di Antonio Conte potranno essere parte integrante dell’Italia che, si spera, parteciperà alla prossima rassegna mondiale? E’ chiaro che il discorso è un po’ azzardato, legato a numerosissime variabili che è impossibile prevedere. Ma cercheremo di attenerci il più possibile alla realtà, senza dimenticare che il prossimo Ct, Giampiero Ventura, adotterà un sistema tattico molto simile a quello di Conte che, difatti, è un suo discepolo.
Partiamo dai portieri. Gigi Buffon (classe 1978) è un’istituzione assoluta e, tuttora, è il migliore al mondo tra i pali. Probabilmente in cuor suo vorrà dare l’addio all’azzurro e forse alla carriera proprio presenziando a Russia 2018. Difficile che ci saranno Salvatore Sirigu (1987), per il quale molto dipenderà dall’utilizzo che ne verrà fatto nel proprio club, e Federico Marchetti (1983). Al loro posto è facile pensare al giovanissimo Gigio Donnarumma (1999) ed a Mattia Perin (1992). Quest’ultimo sarebbe stato già presente all’Europeo se un grave infortunio non lo avesso messo anzitempo fuori dai giochi. Da seguire anche la crescita di Pierluigi Gollini (1995).
Passiamo alla difesa. Andrea Barzagli (1981) alla fine di questo Europeo dirà addio alla maglia azzurra e sarà una perdita molto grave. Il contributo dato alla causa dal difensore della Juventus è di quelli pesantissimi ma i suoi attuali 35 anni gli impediranno di andare oltre. Logica vorrebbe che il suo posto venga preso da Daniele Rugani (1994), anch’egli in forza alla Juve, già preconvocato per questa edizione. Dovrebbero invece esserci ancora Leonardo Bonucci (1987) e Giorgio Chiellini (1984), con qualche dubbio relativo a quest’ultimo figlio anche dei numerosi infortuni che lo hanno penalizzato ultimamente. Si attende inoltre una ulteriore crescita di Alessio Romagnoli (1995), sul quale vi sono grandi aspettative e il quale è reduce da un’annata altalenante. Da tenere d’occhio un altro che è già stato inserito da Conte nel giro azzurro, vale a dire Armando Izzo (1992), senza dimenticare Edoardo Goldaniga (1993).
Capitolo esterni. Gli attuali convocati, anagraficamente, potrebbero essere presenti anche a Russia 2018. I vari Matteo Darmian (1989), Mattia De Sciglio (1992), Antonio Candreva (1987), Alessandro Florenzi (1991), Stefan El Shaarawy (1992) e Federico Bernardeschi (1994) saranno tutti arruolabili anche tra un paio di anni. La differenza, forse, sta nel fatto che ad occupare le corsie titolari potrebbero essere Bernardeschi e Florenzi, in ottica futura i migliori del lotto. Senza dimenticare che Giacomo Bonaventura (1989), che potrebbe tornare presto utile, come anche Davide Zappacosta (1992), allenato da Ventura al Torino ed inserito nei preconvocati dall’attuale Ct. Chances anche per Davide Calabria (1996) e Andrea Conti (1994).
Spostiamoci ai centrocampisti: Daniele De Rossi (1983) e Thiago Motta (1982) sono ai saluti. Arduo immaginare che, tra due anni, ci sarà spazio per Emanuele Giaccherini (1985) e Marco Parolo (1985), anche loro abbastanza in là con gli anni. Saranno invece in pieno gioco Claudio Marchisio (1986) e Marco Verratti (1992), rimasti adesso ai box a causa di infortuni. E poi? Stefano Sturaro (1993) ha il tempo dalla sua parte ma dovrà accumulare maggior minutaggio di quello sin qui messo assieme alla Juventus: Conte lo ha portato in Francia per via delle sue caratteristiche tecniche ma in futuro, probabilmente, servirà di più. Grosse possibilità le avrà Marco Benassi (1994), preselezionato da Conte per la spedizione in terra transalpini e che deve le sue fortune proprio a Ventura. Discorso abbastanza simile per Daniele Baselli (1992). Ma segnatevi anche questi nomi: Lorenzo Pellegrini (1996), Rolando Mandragora (1997) e Stefano Sensi (1995)
E in attacco? Lorenzo Insigne (1991) dovrebbe avere un futuro assicurato nell’Italia, come anche Domenico Berardi (1994) che, però, non ha ancora esordito con la maglia azzurra. Difficile pensare che, tra due anni, saranno ancora in gioco Graziano Pellè (1985) ed Eder (1986: trattasi di due ottimi attaccanti che sono entrati particolarmente in sintonia con Conte e non è detto che faranno altrettanto con il prossimo Commissario Tecnico, senza trascurare il fattore età. Più agevolata la situazione di Ciro Immobile (1990), pupillo di Ventura. Ci sarà invece più di un occhio di riguardo per Andrea Belotti (1992). E chissà che non rientrino nel giro anche Manolo Gabbiadini (1991), Mattia Destro (1991) e Leonardo Pavoletti (1988). Se dovesse giocare con continuità, non avrà particolari problemi a guadagnarsi un posto Simone Zaza (1991). Occhio , infine, ai potenziali progressi di Alberto Cerri (1996), Alberto Paloschi (1990) e Gianluca Lapadula (1990). Nella speranza che, da qui ai prossimi mesi, possa emergere qualche nuovo talento capace di trascinare l’Italia al successo.