Violato accordo riservatezza: la Juventus risarcirà Nike

La Juventus perde il contenzioso con Nike per "violazione degli obblighi di buona fede e riservatezza": il risarcimento si aggira attorno ai 2 milioni
CalcioWeb

La Juventus questa volta non ne esce vittoriosa. Nel contenzioso aperto da Nike, ex sponsor tecnico, la squadra bianconera sarà costretta a versare al colosso statunitense un cospicuo risarcimento in merito alla “violazione degli obblighi di buona fede e riservatezza”. Sì perché non c’entra nulla la terza stella di cui molte testate hanno quest’oggi scritto (la Juventus non ha mai apposto le tre stelle sulla maglia con Nike). Lo sponsor non aveva gradito l’iniziativa ’30 sul campo’, scritta ricamata sotto il logo della squadra, ma la multinazionale ha fatto causa alla squadra torinese in quanto, nel 2013, annunciava un accordo con Adidas un anno e mezzo prima della scadenza dei termini contrattuali, da lì la violazione della riservatezza.

La Juventus sarà ora costretta a pagare 1,5 milioni di euro più le spese processuali che, secondo quanto riportano i quotidiani odierni, si aggirerebbe attorno ai 550 mila euro. Cifra smentita dalla Vecchia Signora in un comunicato apparso quest’oggi, nota che ha voluto chiarire un paio di punti circa le voci che circolano sul caso. “In relazione ad alcune notizie circa la vertenza arbitrale tra Nike e Juventus diffuse illegittimamente, poiché in violazione dell’obbligo di riservatezza previsto dall’arbitrato disciplinato dal Regolamento ‘Uncitral’, la società precisa che: la cifra che dovrà pagare è largamente inferiore a due milioni di euro; tale somma non ha alcuna relazione con l’iniziativa ’30 sul campo’, che anzi ha prodotto benefici commerciali a Nike come riconosciuto dal collegio arbitrale; Juventus si riserva ogni diritto ed azione, incluso l’appello della decisione arbitrale”, si legge. Poco male comunque per la Juventus: la Nike aveva chiesto un risarcimento di ben 80 milioni di euro.