Cosa significa essere Zlatan Ibrahimovic l’ha spiegato bene lui a fine partita: “It’s all about winning trophies”. Senza troppi giri di parole ricorda un motto caro ai tifosi della Juventus: “Vincere è l’unica cosa che conta”, anche se non è l’esatta traduzione letterale. Alla fine di Leicester-Manchester United vanno tutti a caccia dell’uomo partita che ha deciso la contesa alla prima vera occasione. In realtà ne aveva sbagliata un’altra poco prima indirizzando male il suo piattone, ma si è rifatto con gli interessi grazie a uno stacco imperioso che ha sovrastato Morgan, anche se partendo da una millimetrica posizione di fuorigioco.
“Era la prima partita ufficiale e abbiamo vinto – ha detto Ibra a fine partita -. Questo è il mio 33° titolo”. Nel conteggio ci sono anche i due scudetti conquistati con la Juve che ufficialmente non possono essergli attribuiti. Però I bianconeri non sono entrati abbastanza nel cuore di Zlatan: “Il Manchester United è probabilmente il club più grande tra quelli in cui ho giocato. L’unico a cui posso paragonarlo è il Milan“. I tifosi di Malmoe, Ajax e Paris Saint-Germain se ne faranno una ragione, mentre quelli del Barcellona non si stupiranno visto lo scarso feeling nato con i blaugrana nell’unico anno di militanza. Gli unici che potrebbero restarci male sono i tifosi di Inter e Juve.
Ma Ibrahimovic non è il tipo che si accontenta: “Speriamo di vincere molto più di questo. Abbiamo affrontato una squadra molto forte che l’anno scorso ha vinto il titolo – ha spiegato l’attaccante svedese -, noi siamo all’inizio, siamo in fase di costruzione, ma abbiamo cominciato vincendo ed è una bella storia. Io mi sento bene, la squadra è fantastica, lo spirito è buono e l’allenatore, beh, lo conoscono l’allenatore, fa tutto per vincere. Il gol? Non era un colpo di testa particolarmente potente, ma l’ho angolato bene…”.