Il migliore in campo, nello spettacolare match che ha visto ieri il Napoli prevalere sul Milan col risultato di 4-2, è stato uno che sul tabellino dei marcatori non ci è finito: parliamo di Dries Mertens, folletto belga alla sua quarta stagione alle pendici del Vesuvio. Questo ragazzo sta vivendo uno stato di forma strepitoso. Non una novità assoluta, visto che parliamo di un calciatore capace molto spesso, con le sue giocate, di infiammare il San Paolo. Già alla prima giornata, subentrato nel secondo tempo mentre il Napoli perdeva 2-0 contro il Pescara, aveva riequilibrato le sorti del match con una doppietta da urlo. Dopo una delle sue due segnature, il suo sguardo silenzioso ma intriso di rabbia nei confronti di Sarri, poco avvezzo a dargli una maglia da titolare, aveva colpito un po’ tutti.
E non che avesse torto Mertens, senza nulla togliere al suo allenatore. Che, però, è stato molto intelligente nel dare la giusta dimensione a quella reazione, peraltro abbastanza pacata e contenuta. Non è infatti un caso che Sarri, ieri, lo abbia schierato dal primo minuto contro il Milan. Una fiducia pienamente ripagata dall’attaccante, che ha messo lo zampino, in maniera decisiva, in due delle quattro reti campane, senza dimenticare che solo uno strepitoso Donnarumma gli ha negato, più di una volta, la gioia del goal. Di questo passo, Insigne dovrà faticare parecchio per riprendersi il posto che Mertens gli ha tolto. Perchè mettere in panchina il belga, stando così le cose, sarebbe una sorta di suicidio che Sarri, senza ombra di dubbio, non vorrà portare avanti. Anche perché sul versante opposto c’è un Callejon altrettanto inamovibile: gioco sporco, corsa instancabile ed anche goal, come i due ieri rifilati al Milan.
Mertens arrivò al Napoli nell’estate del 2013, dal Psv Eindhoven, con la cui maglia, in due anni, segnò 45 reti in 88 partite. Ad oggi, con la casacca azzurra, ha messo assieme 36 goal in 139 incontri. Non male per uno che, negli ultimi tempi, ha fatto più che altro da tappabuchi, giocando sì quasi tutte le partite, ma puntualmente da subentrato. Questo potrebbe essere il suo anno, più di ogni altro. Sembra motivato come non mai, è in grandissima forma e potrebbe avere sviluppato una maturità sin qui non sempre frequentata da vicino. In più, Sarri lo tiene in grande considerazione e sa che, a queste condizioni, potrà portare il Napoli lontano. Alla soglia dei trent’anni Mertens è pronto a prendersi, nuovamente, il palcoscenico del San Paolo.