E’ andata sostanzialmente bene la prima del Milan, che ha vinto per 3-2, in casa, contro il Torino. Un successo controverso, visto che nel finale si è rischiato di mandare tutto a monte. Per novanta minuti, difatti, i rossoneri avevano guidato il match con grande convinzione, in ossequio a quel calcio offensivo tanto caro a Montella. Un 4-3-3, quello scelto dal tecnico campano, interpretato molto bene dai calciatori schierati in campo. A partire da Bonaventura versione mezzala, per finire con un Bacca dimostratosi, ancora una volta, capace di numeri importanti se ben rifornito: una tripletta non la si segna per caso e l’impressione è che il colombiano, quest’anno, con un certo tipo di gioco, potrà esaltarsi particolarmente. Insomma, sembrava tutto rose e fiori ma poi, oltre il novantesimo, si è rischiato il patatrac: prima il goal subito ad opera di Baselli, quindi il rigore concesso ai granata e fallito però da Belotti, proprio un attimo prima del triplice fischio. I fantasmi dello scorso anno sono ancora presenti. Questo Milan, però, può solamente crescere grazie ad un allenatore giovane, sfrontato ma non privo di giudizio, assai capace. C’è da migliorare, come visto, prima di tutto la tenuta caratteriale. Ma non è tutto nero, assolutamente. Dovrà pensarci Montella, è lui la speranza rossonera cui appigliarsi per affrontare una stagione priva di paturnie.
Milan, prima in chiaroscuro: la speranza cui appigliarsi è Montella
