In casa Napoli c’è grande soddisfazione per aver centrato i tre punti nella prima gara dei gironi di Champions League. Il 2-1 contro la Dinamo Kiev, grazie alla bella doppietta di Milik, ha fatto balzare gli azzurri subito in testa al loro raggruppamento. Tutto bene insomma, tranne un aspetto però: nella partita di ieri sera non c’era nemmeno un italiano in campo nell’undici scelto da Maurizio Sarri. Visto il trend che segue il nostro campionato da diversi anni, questa cosa non ha fatto notizia ovviamente. Ormai siamo abituati a vedere squadre di Serie A composte soltanto da stranieri. L’unica volta in cui questo stato di fatto ha suscitato scalpore nell’opinione pubblica, è stata la partita dello scorsa stagione tra Inter e Udinese. Per la prima volta nessuna delle due squadre presentava un calciatore italiano sul terreno di gioco. L’evento ha occupato le pagine dei giornali sportivi per un paio di giorni, e poi nulla più.
Ma tornando al Napoli, questa situazione fa nascere diverse perplessità soprattutto rispetto alle parole pronunciate dal presidente Aurelio De Laurentiis. All’inizio dell’avventura partenopea aveva messo tra i punti cardine del suo programma la creazione di un settore giovanile composto in maggioranza da ragazzi napoletani. Per intenderci, l’obiettivo del numero uno azzurro era di recuperare la cosiddetta ‘scugnizzeria’ napoletana, dalla quale attingere i campioni del Napoli di domani. Ma del progetto non si è mai vista nemmeno l’ombra, e anche le strutture promesse dal patron per permettere una migliore crescita del vivaio azzurro, non sono mai state realizzate. Ecco come si arriva alla partita di ieri sera a Kiev, con nessun calciatore italiano o napoletano in campo. In conclusione, il sogno di vedere un Napoli vincente e composto da soli giocatori partenopei, è destinato a rimanere tale. Almeno per il momento.