Ancelotti a tutto campo, dal rapporto con Berlusconi a quello con i calciatori: ecco le sue parole!

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Dopo gli anni da allenatore vissuti con la Juventus, Carlo Ancelotti era ritenuto un ottimo tecnico perdente. La svolta della sua vita in panchina è stata senz’altro il Milan, con cui ha vinto davvero tutto quello che c’era da vincere. Poi la carriera lo ha portato in giro per l’Europa con grandi club: Chelsea, Psg, Real Madrid e ora il Bayern Monaco. Ma Ancelotti, in un’intervista a ‘Die Welt’, svela degli interessanti retroscena sui suoi anni rossoneri e, in particolare, sul suo rapporto con Silvio Berlusconi: “La cosa bella di Berlusconi è che mi criticava solo al termine di partite nelle quali il Milan aveva giocato bene. Cercava di darci nuovi stimoli. Berlusconi criticava quando il Milan andava bene. Quando facevamo male ci sosteneva. ‘Non vi preoccupate, vi sosteniamo, crediamo in voi’, ci diceva. Nei momenti di difficoltà non avrebbe mai gettato benzina sul fuoco”.

Gian Mattia D'Alberto / LaPresse
Gian Mattia D’Alberto / LaPresse

“Lui amava immischiarsi – continua Ancelotti –. Ma lo faceva in momenti positivi dicendo che voleva un modulo con un attaccante in più. Era bravissimo a motivare e a sostenere, a differenza di altri presidenti con i quali ho lavorato. Questi criticano quando le cose vanno male, così è più difficile per gli allenatori. Il Bayern si differenzia dal Real e dal Barcellona. Ogni club ha le proprie caratteristiche e giocatori di grande classe. Al Bayern va però aggiunta un’unità diversa che cresce dalla squadra. Ognuno qui sostiene gli altri”.

E quando gli si chiede di Ibrahimovic, che in passato ha sostenuto che solo lui, Messi e Ronaldo sono in grado di decidere una partita da soli, Carletto non le manda a dire: “Aggiungerei anche altri giocatori alla lista, per esempio Lewandowski e Robben. Campioni come Beckham, Ibra, Ronaldo o Terry sono rimasti impressionati dalle mie sfuriate proprio perché sono rare”. Insomma, delle dichiarazioni a tutto tondo che dicono molto sulla personalità di uno dei migliori allenatori al mondo del momento. Il Real Madrid dovrà sempre ringraziarlo per aver distrutto la maledizione della ‘Decima’.