Inter, dietro i disastri in Europa c’è anche la maledizione di De Boer nelle coppe: numeri da incubo!

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L’Inter di Frank De Boer sembra avere davvero due facce: determinata e coraggiosa in campionato, svogliata e inconcludente in Europa League. Andando ad analizzare i motivi delle recenti disfatte in campo europeo, c’è da dire che la colpa non può essere data soltanto alla mancanza dei cosiddetti ‘titolarissimi’. Gente come Palacio ed Eder sono più che sufficienti per affrontare avversari non proprio di prima fascia come Hapoel Beer Sheva e Sparta Praga. Quindi il problema sembra risiedere nelle motivazioni della squadra che, in Europa League, sembrano sciogliersi come neve al sole. Inoltre ci sono alcuni dati statistici che confermano il cattivo rendimento di De Boer sul palcoscenico continentale da quando ha assunto il ruolo di allenatore. Delle 51 partite giocate tra Champions ed Europa League (play-off compresi) Frank ne ha vinte meno di un terzo (16), pareggiandone 13 e perdendone addirittura 22, con una media di 1,20 punti a gara. Eppure l’esordio era stato quasi da sogno: subentrato il 6 dicembre 2010 sulla panchina degli olandesi, in sostituzione del dimissionario De Boer, due giorni dopo espugna San Siro battendo il Milan (già qualificato). Tre punti che valgono il terzo posto nel gruppo G (davanti all’Auxerre) e il pass per l’Europa League dove l’Ajax verrà poi eliminato agli ottavi di finale, al cospetto dello Spartak Mosca.

De Boer (Lapresse)
De Boer (Lapresse)

A quanto pare quello degli ottavi resta il gradino massimo fino al quale si è spinto De Boer: nella stagione 2011-12, altro 3° posto nel raggruppamento e “retrocessione” in EL, dove il Manchester United si rivela ostacolo insormontabile ai sedicesimi (o-2 casalingo e 2-1 inutile nel ritorno a Old Trafford). L’anno dopo cambiano gli avversari – Real Madrid, Dortmund e Manchester City nel girone di Champions, Steaua Bucarest in Europa League -, la sostanza no: niente ottavi di finale, mentre in EL la Steaua annulla il doppio vantaggio dell’andata, con i rigori che fanno poi il resto. 2013/14: stavolta è il Red Bull Salisburgo a spegnere i sogni di gloria, ovviamente ai sedicesimi di Europa League (via terza posizione nel gruppo della vecchia Coppa dei Campioni). Va meglio la stagione successiva, quando dal solito terzo posto in Champions nasce l’accoppiamento con il Legia Varsavia: agile 4-0 tra andata e ritorno e sfida al Dnipro agli ottavi, con gli ucraini che escono vincitori dal doppio confronto e si fermeranno solamente in finale, affrontando il Siviglia di Bacca. Va invece decisamente peggio nel 2015/16: l’Ajax non si qualifica nemmeno ai gironi di Champions (fuori per mano del Rapid Vienna), mentre in EL dopo la fase a gironi esce al primo turno a eliminazione diretta contro i cechi dell’FK Jablonec. Insomma, per De Boer si tratta di una vera e propria maledizione europea. Con l’Inter riuscirà a rompere l’incantesimo prima o poi? Staremo a vedere.