Che nel calcio di oggi gli interessi economici siano più importanti dell’attaccamento alla maglia di appartenenza non lo scopriamo di certo adesso. Ma quello che è successo nel corso del mercato estivo va oltre il consueto. In questi mesi abbiamo assistito a dei veri e propri film ‘gialli’, che hanno avuto come protagonisti dei calciatori scontenti e pronti a combinarne di tutti i colori pur di andare via dalla propria squadra. Il caso che ha fatto più discutere è stato quello tra il Torino e il difensore Nikola Maksimovic. Il calciatore serbo era promesso sposo del Napoli ormai da tempo, ma i granata hanno fatto tutto il possibile per trattenerlo nella loro squadra, compreso la proposta di rinnovo del contratto. Però il giocatore non l’ha presa bene, reclamando la promessa fattagli da Urbano Cairo lo scorso anno, è cioè di lasciarlo partire nell’estate seguente. Da qui è successo l’episodio scatenante che ha incrinato definitivamente il rapporto tra le due parti. Da un giorno all’altro Maksimovic ha deciso di non presentarsi all’allenamento giornaliero, scappando verso il proprio Paese. Un autentico atto di ribellione che ha provocato l’ira della società e soprattutto del tecnico Sinisa Mihajlovic. Una rottura che si è risolta solo con la cessione del difensore al Napoli nell’ultimo giorno di mercato. Un’altro ‘ribelle’ di lusso è stato Keita della Lazio. La sua condotta maldestra si è protratta per tutta l’estate con momenti alterni. Prima i mal di pancia causati dal mancato arrivo di Marcelo Bielsa sulla panchina biancoceleste, e poi addirittura l’ammutinamento nei giorni precedenti all’esordio in campionato contro l’Atalanta. L’ex Barcellona ha accusato dei problemi al ginocchio che non sono stati confermati dagli esami clinici svolti dallo staff medico della Lazio. A quel punto il giocatore ha insistito sul suo ‘presunto’ problema fisico autoescludendosi dalle convocazioni. Un comportamento che ha mandato su tutte le furie sia il tecnico Inzaghi che tutta la tifoseria laziale. In questi giorni Keita è ritornato dalla sua vacanza in Senegal con tutt’altro atteggiamento, e pare che stia per scoppiare la pace tra le parti con tanto di rinnovo del contratto in vista. Ma questo non può cancellare le bizze dei mesi precedenti, assolutamente inqualificabili per un club di prestigio come la Lazio.

Ed infine un caso che è passato un po’ sotto traccia, ossia quello tra Diawara e il Bologna. Il centrocampista ha vissuto un’intera estate da separato in casa pur essendo ancora tesserato con i felsinei. Tanto da far esclamare al direttore sportivo Riccardo Bigon le seguenti parole: “In tanti anni di militanza nel mondo del calcio non mi era mai capitata una situazione del genere”. A differenza degli altri due calciatori, Diawara è sparito per mesi senza mai farsi vedere dalle parti di Bologna, nemmeno per la preparazione estiva. Anche in questo caso la storia si è chiusa negli ultimi giorni di trattative con il suo passaggio al Napoli. Insomma, questa sessione di mercato ci ha fatto vedere di tutto: ecco la testimonianza che nel calcio di oggi il rispetto e la buona condotta da parte dei calciatori tesserati sono diventati un vero e proprio optional. Dove andremo a finire?