Presentazione Hart – Dopo l’esordio con l’Atalanta, oggi per Joe Hart è stata la giornata della presentazione. A prendere la parola per primo è stato proprio il numero uno granata: “Sto imparando l’italiano, sto molto bene qui e sto imparando le parole che mi servono per interpretare il ruolo di portiere”.
Il presidente Urbano Cairo ha spiegato la sua reazione quando Petrachi ha proposto il nome del portiere inglese: “Abbiamo i nostri sogni e i nostri programmi. Non mi stupiva che Petrachi mi proponesse Hart, è un armadio a sei ante alto due metri. A parte le qualità di portiere della nazionale inglese e del City, tutti mi hanno parlato di lui come di una persona eccezionale. Ha anche grandi qualità umane”.
Hart ha poi parlato del primo impatto con il campionato italiano commentando l’errore di Bergamo: “Ci sono delle differenze con la Premier e cerco di inserirmi nel gruppo. Ultimo errore? Possono capitare. Il mister mi ha accolto bene e sto lavorando al massimo per migliorare giorno dopo giorno. Ho una buona insegnante d’italiano che mi permette di apprendere l’italiano e comunicare con tutti. Sarò capace a farlo”.

Il portiere inglese spiega la scelta di lasciare il City: “Sono stato bene per dieci anni a Manchester e adesso sono qui. E’ normale per un calciatore cambiare e sono grato al Torino per l’opportunità e la possibilità di confrontarmi con la Serie A. Da piccolo vedevo sempre le partite del campionato italiano. Conoscevo la storia del Torino e della tragedia di Superga. So che qui c’è anche la Juve, ma il patrimonio del Toro è unico. Al Manchester stavo vivendo una situazione particolare e il Torino mi ha dato un’opportunità importante di giocare come io volevo. Ci sono differenze fra le varie nazionalità e fra gli allenatori. So come allenano gli italiani, conosco Mancini e Capello, ma dopo ognuno ha le sue peculiarità”.
L’ex City sta cercando di imparare in fretta ciò che vuole Mihajlovic: “Mi alleno e gioco allo stesso modo. Il calcio è la mia passione e al Toro mi trovo benissimo. Darò il massimo sempre, fino alla fine della stagione. Il tempo fino a ieri è stati bello, poco inglese. Mi alleno e sto bene, sto capendo cosa vuole Mihajlovic. La mentalità mia e del Toro sono identiche. Dobbiamo lavorare duro per ottenere risultati. Al City mi hanno dato l’opportunità di scegliere e l’ho fatto, ora sono al Torino e lavorerò per fare bene in Serie A con i granata”.
Hart spiega le differenze con l’Inghilterra ed elogia Buffon e Donnarumma: “Ci sono grandi differenze con l’Inghilterra. Il cibo è buono, più salutare, e sono contento di essere qui. Mi ispiro a David Seaman, è un amico che mi dà consigli. Buffon è un grande portiere, così come Neuer e il giovane Donnarumma. Il portiere deve aiutare la squadra e parare, tutto qui. Imparo ogni giorno dai compagni e dall’allenatore, ho 29 anni, sono giovane e ho la mentalità aperta per apprendere sempre. Il City mi ha dato tante opportunità, ma sono al Torino per migliorare”.
Il derby con la Juve: “E’ una partita importante, ma adesso penso all’Empoli. Sono qui e non mi interessa il futuro. Sono concentrato sul presente. Ogni giorno qualcuno parla di me e ha opinioni, ma non mi preoccupo di quello che dice. Sounes pensa sia un pericolo per la mia carriera essere qui? Sono al Toro e sono contento. Scelta del 21? Era il solo numero disponibile”.
Hart infine spiega gli obiettivi del Torino e il ruolo fondamentale di Mihajlovic nella scelta di venire al Torino: “Possiamo competere per l’Europa e lavorando col supporto dei tifosi possiamo fare bene. Parlare con Mihajlovic è stato importante, cerca sempre di farmi stare bene e di farmi sentire felice. Quando ci siamo sentiti la prima volta mi ha fatto domande sulla mia mentalità e sulle mie motivazioni e io gli risposi che volevo arrivare a Torino e lavorare con lui. Sono qui per imparare e migliorare. Ho capito come si gioca in Italia, qui è importante vedere i video delle altre squadre”.