L’inizio di campionato con la Juventus non è stato di certo esaltante per Dani Alves. Il brasiliano ha commesso qualche errore di troppo e dimostra di essere ancora in fase di ambientamento al calcio italiano. Dal ritiro del brasile però il laterale bianconero ha voluto rispondere alle critiche con un paragone ‘particolare’:
“Il mio stile è particolare, come persona sono come Picasso. Vengo amato da chi riesce a deciframi. Chi non ci riesce, non paga milioni per me. Il campionato italiano mi ha ulteriormente fatto crescere, da un punto di vista tattico. In Italia dominala parte tattica, la lettura del gioco: ora riesco a capirlo meglio. Il calcio è un mestiere dove non devi solo fare, devi capire e quanto più si capisce di calcio, più si riesce a giocare meglio”.
Sul Brasile poi dichiara: “Sono felicissimo per le 100 presenze con la Selecao(dovrebbe festeggiarle martedì). Tite? Non è soltanto un grande allenatore. È un grande motivatore e sa gestire il gruppo, inquesto somiglia molto a Guardiola: sono persone che ti fanno dare il meglio“.
Infine su Messi e Neymar: “Messi è uno che al Barcellona non parla raramente. In nazionaleè il capitano quindi è un po’ costretto. Neymar, invece, non è obbligato a parlare. Critiche? A volte i tifosi si occupano più della nostra vita privata che del nostro rendimento in campo: io guardo sempre la seconda”.