Mazzarri: “Inter? La parentesi meno positiva della mia carriera”

Mazzarri si gode il suo Watford, parla della Premier League ("è come la Serie A degli anni '80") poi ricorda alcune esperienze in Italia
CalcioWeb

Una partenza, diciamocelo, inaspettata. Il Watford di Walter Mazzarri vince e convince e, soprattutto, si trova a pari punti con il Manchester United di José Mourinho, battutto nello scontro diretto. “Mourinho è un mio amico. Devo dire una cosa su José: da quando è andato via Alex Ferguson, su quella panchina hanno fatto male un po’ tutti. Quindi, attenderei prima di sparare sentenze sul suo operato. Poi è ovvio che io sono abbastanza affezionato alla vittoria del mio Watford contro i Red Devils. Zuniga? Siamo molto legati, lo dimostra il suo gesto appena ha segnato allo United”, ha rivelato il tecnico toscano ai microfoni di ‘Radio Deejay’. Domani sarò a Liverpool. Una partita difficile, ma anche affascinante. Abbiamo messo in difficoltà tutti quanti fin qui, ce la giocheremo”, dice Mazzarri. “Come va con l’inglese? Sto migliorando. Per ora preferisco tenere sempre l’interprete e il traduttore. L’approccio della stampa britannica non è mai benevolo di solito con gli italiani? Beh, fin qui non ho avuto problemi, ad ora sta andando tutto bene. Poi è ovvio che se i risultati vanno bene, tutto procede ugualmente”.

Poi qualche ricordo legato alla Serie A e qualche precisazione. “All’Inter stavo aprendo un ciclo, come avevo fatto al Napoli. Se mi avessero lasciato un po’ di tempo, penso mi sarebbe riuscito anche in nerazzurro. Tornare all’Inter? Io non mi sono mai posto limiti, ma adesso sono qua. Mi sto godendo questa esperienza all’estero: questo è un calcio veramente importante. Poi del futuro non si ha mai la certezza. Il casting di Suning? Non voglio entrare in questi parametri, però ogni presidente fa ciò che vuole”, dice. “L’unico mio limite erano le conferenze stampa? Non sono d’accordo. Voi lo sapete, la prima cosa che un allenatore deve fare è difendere i calciatori. Io sono iper-critico, ma bisogna sapersi comportare con i giocatori. Secondo me, a un certo momento della mia carriera, stavo antipatico un po’ a tutti. Motivavo le sconfitte appellandomi alla pioggia? Beh, qui piove spesso – ride, ndr –, speriamo che continui a piovere. Però ora mi preme dire una cosa: quella frase molte volte era estrapolata e non contestualizzata. Spesso mi riferivo alla pesantezza del campo. Tutto qui”.

“Gap Premier-Serie A ampio? Beh, ultimamente la Premier è cresciuta molto. Il livello si è alzato tanto soprattutto grazie agli investimenti, ci sono grandi allenatori. Lasciate stare che ci sono anch’io. C’è il top del mondo: Mourinho, Guardiola, Klopp… La situazione è molto simile a quella negli anni ’80 in Italia, quando io giocavo ed ero all’Empoli. All’epoca c’erano Maradona, Platini… e mi fermo qua”, il paragone di Mazzarri. “In Premier si fa fatica a difendere? Certe volte sono gli stessi tifosi che inducono i giocatori ad attaccare sempre di più. E’ ovvio che in Serie A c’è più attenzione a livello tattico. Sarri? E’ molto bravo, lo stimo particolarmente. De Laurentiis? Dove sono stato, mi sono tolto sempre, o quasi sempre, importanti soddisfazioni. Ho avuto un buon rapporto con tifosi, presidenze, ambiente. L’unica parentesi meno positiva è stata all’Inter, ma penso perché non ho avuto tanto tempo a disposizione“, conclude.