Milan, Montolivo: “rispetto le critiche ma sui social si esagera”

CalcioWeb

Riccardo Montolivo, capitano del Milan, ha rilasciato una lunga intervista a ‘La repubblica’. Ha parlato del suo infortunio, dei fischi e della Nazionale

Sarà una partita speciale per Riccardo Montolivo. Il capitano del Milan però non potrà scendere in campo quando Italia-Germania si affronteranno a San Siro. Una partita speciale, appunto, per un ragazzo italo-tedesco e che fa il tifo per entrambe anche se ha scelto l’azzurro. “Nella città di mamma passavo le vacanze. Vidi lo 0-0 col rigore sbagliato da Zola a Euro ‘96, circondato da ragazzi tedeschi. In finale festeggiai quasi da ultrà la loro vittoria. In Germania però è rimasto solo zio Jochen, fa il giornalista sportivo a Friburgo”, racconta ai microfoni de ‘La Repubblica’.

“Porto scarpette e parastinchi con le due bandiere. Mi sento anche tedesco, ma per cultura, anche calcistica, sono più italiano. La Nazionale è in costruzione, per arrivare al livello della loro, che sforna talenti di continuo”, continua, poi non dimentica. “Fischiare uno che esce in barella è scandaloso, per chi ha un minimo di sensibilità. E i social, come disse Umberto Eco, hanno dato voce a legioni di imbecilliLa replica su Facebook? Mi è venuto spontaneo. Rispetto le critiche, ma nell’ultimo periodo si è esagerato sui social. Ho ricevuto tanti messaggi di solidarietà e affetto, di compagni, avversari, atleti di altri sport”.

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Gigi Buffon

“Parisse e Datome, capitani delle nazionali di rugby e basket, che non conosco. E Buffon: non ha avuto paura di prendere una posizione forte, anche contro una parte di tifosi probabilmente della sua squadra”, ha detto riguardo i tanti nomi illustri che si sono schierati al suo fianco. “Allo stadio entra in gioco il campanilismo, il tifo fa perdere lucidità. E i social diventano valvola di sfogo contro sportivi o personaggi pubblici. La contraddizione dei social inizia dalla parola stessa. Hanno ben poco di sociale: sei chiuso nella tua stanza, davanti al pc”.

Non c’era bisogno di entrare con quell’irruenza. Ramos ha fatto il classico intervento per intimorire. Dolore pazzesco. Mentre facevo la risonanza, speravo che il professor Castellacci mi dicesse che non era niente. Macché: crociato rotto, collaterale lesionato”, spiega in riferimento all’infortunio rimediato allo Juventus Stadium contro la Spagna. “I compagni del Milan hanno sventolato la mia maglietta. Non sono egoista, gioco dove serve: non piace alla critica, ma a compagni e allenatori sì. A Firenze fui votato capitano. Con l’Italia ho esordito nel 2007, ho giocato con 5 ct. Erano tutti pazzi? Sono orgoglioso della mia carriera”.

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