Una tragedia immane che ha colpito il mondo del calcio e che ancora fa discutere e lo farà probabilmente per molto tempo. L’aereo nel quale viaggiava la Chapecoense è precipitato, uccidendo quasi tutta la squadra e lasciando un vuoto incredibile in amici, parenti e nei tanti sportivi che in queste ore stanno seguendo l’evolversi delle indagini.
Un boccone difficile da mandar giù, ancor più amaro per chi doveva essere su quell’aereo ma per un caso fortuito non è riuscito a prenderlo. Si è parlato del sindaco che, per impegni istituzionali, non è riuscito ad imbarcarsi ma anche del figlio del tecnico della squadra brasiliana, Matheus Saroli che non è partito con il gruppo per aver dimenticato il passaporto a casa.
Le sue parole, pubblicate su Facebook e riprese da Gianlucadimarzio.com’, commuovono: “Io, mia madre e mio fratello stiamo bene. Abbiamo bisogno di forza, vi chiedo di darci un po ‘di privacy, soprattutto per mia madre. E ringrazio tutti coloro che hanno chiamato e inviato messaggi. Ero a São Paulo oggi, non ho viaggiato perché ho dimenticato il passaporto. Facciamoci forza, grazie a tutti”.