Drogba, la sua fondazione ingannerebbe i finanziatori: altro che ospedali in Africa…

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Si tratta di un giocatore che nel corso della sua storia ha sempre fatto parlare di sé non soltanto per le prodezze sul terreno di gioco, ma anche per il grande impegno nell’aiutare concretamente la sua terra. Stiamo parlando dell’ivoriano Didier Drogba che, come sappiamo, in questi anni ha creato una fondazione benefica a suo nome per costruire nuovi ospedali in Africa. Ma a quanto pare nel suo slancio di solidarietà ci sarebbe qualcosa che non torna. Secondo la Charity Commission della Premier League, l’attaccante non ha commesso frodi o corruzione, ma potrebbe aver ingannato i propri finanziatori.

Come sottolinea il sito de ‘La Gazzetta dello Sport’, va ricordato che la Commissione aveva aperto un’inchiesta dopo le notizie diffuse, nello scorso mese di aprile, dal ‘Daily Mail’. Stando a quanto riportato dal popolare tabloid, la “Didier Drogba Foundation”, fondata nel 2009, avrebbe dedicato alla sud-africa-minatori-class-action-diritto-risarcimento-danni-orig_mainrealizzazione di progetti benefici in Africa (ospedali e cliniche) soltanto 14.115 sterline, rispetto agli 1,7 milioni raccolti. Una percentuale molto residua: lo 0,8%. Addirittura, sempre secondo quanto raccolto dal ‘Daily Mail’, avrebbe investito ben 439.321 sterline per organizzare party di raccolta fondi.

E adesso la Commissione ha confermato in parte questi sospetti: i soldi raccolti dalla fondazione non sono stati investiti in Africa, ma semplicemente accumulati su un conto corrente nel Regno Unito. Ecco il comunicato della Charity Commission inglese“I donatori si sarebbero aspettati che le somme di denaro da loro versate fossero utilizzate per scopi benefici, non accumulate su un conto bancario. I donatori inglesi potrebbero essere stati ingannati, perché si ricavava l’impressione che la fondazione finanziasse le attività della “Fondazione Costa d’Avorio”, ma in realtà così non è stato. Adesso, la commissione sulla beneficenza ha chiesto a Drogba di mettere a punto un piano d’azione per risolvere la situazione”. Insomma, staremo a vedere quale sarà la risposta del campione della Costa D’Avorio.