Italia-Svezia, Maldini avverte: “San Siro arma a doppio taglio. Io in Nazionale? Ecco cosa dico”

CalcioWeb

“Sono teso, e’ una partita molto importante e non oso immaginare un Mondiale senza l’Italia”. A parlare, in vista della gara di ritorno del play-off mondiale tra Italia e Svezia di questa sera al ‘Meazza’, e’ uno delle bandiere del calcio tricolore come Paolo Maldini. “E’ una delle partite che avrei voluto giocare: l’Italia pero’ deve e fara’ di tutto per passare – spiega l’ex difensore del Milan a Skysport24 – Sono stato capitano e giocatore della Nazionale per anni, mi sento dentro questa emozione globale che c’e’ in Italia”.

Gli azzurri debbono ribaltare l’1-0 rimediato in Svezia all’andata: “Queste sono le occasioni in cui non bisogna dire molto, tutti sanno cosa fare e le motivazioni ci sono anche per chi non le ha naturalmente, anche se la troppo carica puo’ essere un problema. San Siro puo’ dare di piu’ ma anche togliere, se non hai personalita’: ho avuto compagni che preferivano giocare fuori casa, e’ questione anche di feeling con uno stadio cosi’ imponente”.

LaPresse/Fabio Ferrari

Anche per Maldini lo spareggio era quasi inevitabile: “Il girone con la Spagna era una sentenza, era superiore a noi e c’era la possibilita’ dello spareggio sin dall’inizio. In Svezia non e’ stata una bella partita, l’Italia era molto superiore ma non siamo stati capaci a controbattere le loro forze, la tattica rigida e la fisicita’. Ora mi aspetto un’Italia diversa”. Maldini fa fatica ad ipotizzare un flop azzurro: “Il girone con la Spagna e’ stato penalizzante, dovesse andare male ci sarebbero tante domande da fare, la prima circa il futuro del movimento e dei dirigenti che ci hanno portato a questo punto”.

In passato il nome di Maldini e’ stato avvicinato a quello della Figc: “C’e’ stata una chiacchierata amichevole, poi non se n’e’ fatto piu’ niente. Non ho sentito nessuno e non ho dato risposta positiva o negativa. Tutti si chiedono perche’ non sono nel mondo del calcio ma e’ una scelta mia, ho sempre interpretato la vita in maniera piu’ ampia dal calcio, dove potrei tornare se ci fossero le condizioni ideali. Ma solo al Milan o con la Nazionale”. (ITALPRESS).

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