“Quando ero giocatore osservavo con ammirazione Enrico Catuzzi. E’ stato il primo allenatore in Italia nei primi anni 80′ a passare dalla marcatura a uomo alla ‘zona’. Poi sicuramente mi sono ispirato a Galeone, a Lippi perche’ quando ero allenatore delle giovanili della Juventus lui era in prima squadra. Al di la’ degli allenatori sono stato attratto prima dal calcio olandese, poi da quello spagnolo”. Gian Piero Gasperini si racconta in un’intervista rilasciata al sito della Uefa. Il tecnico dell’Atalanta, squadra che e’ stata la vera rivelazione della prima fase di Europa League vincendo il girone con squadre come Lione ed Everton, parla di se’, di un allenatore “che ‘copia’ e attinge un po’ da tutti. Non sono uno che inventa ma che ha preso e che prende spunti da tante situazioni. Copio e trasformo, cercando di dare una mia interpretazione”. Il tutto lanciando giovani in serie e rilanciando giocatori che si erano un po’ persi per strada: “il lavoro con i ragazzi per me e’ stato fondamentale. Ho fatto tutta la trafila nel settore giovanile della Juventus partendo dai bambini di 12 anni. E’ stato un bel bagaglio che mi porto ancora dietro. Questo mio percorso sicuramente mi influenza ancora adesso. Avere la predisposizione di dare spazio ai giovani sicuramente proviene da questa esperienza. Qui a Bergamo ho trovato un gruppo di giovani che erano un po’ accantonati ma molto bravi e di qualita’. Non ho mai fatto una valutazione sulla loro carta d’identita’ bensi’ sulle capacita'”.
Gasperini parla della “Dea” e di quanto fatto nella scorsa stagione: “il quarto posto e’ stato un grande traguardo, motivo di gioia e orgoglio. Un traguardo che ha avuto una risonanza incredibile in tutta la provincia, in Italia ma anche in Europa. Abbiamo ottenuto risultati ‘eclatanti’ anche quest’anno in Europa League e questo non era cosi’ facile da prevedere. Siamo felicissimi di aver raggiunto i sedicesimi, non solo per noi ma anche per il movimento calcistico europeo e per il ranking – spiega il tecnico nerazzurro -. In questo momento l’Atalanta e’ una squadra duttile, che tiene bene il campo, sa cosa fare e sa come muoversi. Ha piu’ varianti da poter sfruttare anche se e’ sempre importante rivedere e rivedere i dettagli e i meccanismi. E’ una squadra che ha dimostrato di avere una buona personalita’“. Il leader di questa Atalanta e’ il Papu Gomez. “Calcisticamente e’ un giocatore straordinario, questo e’ sotto gli occhi di tutti. A 29 anni, non piu’ giovanissimo, e’ arrivato nella nazionale argentina. Anche lui e’ un po’ il frutto delle prestazioni di questa squadra. E’ un altro esempio di valorizzazione di un giocatore. E’ un riferimento, un leader anche per la squadra”, conclude Gasperini. (ITALPRESS).