“Vedi Napoli e poi muori” si dice in terra partenopea, in ambito calcistico nell’ultima settimana si potrebbe invece dire: “arbitri la Juve e poi muori”. Così è stato per il fischietto Doveri dopo Juventus-Torino di Coppa Italia, arbitro fermato dall’Aia dopo una gestione non esemplare di un caso molto delicato che ha mandato su tutte le furie Mihajlovic. Doveri ha saltato questo weekend per il normale avvicendamento tra arbitri, ma salterà anche il prossimo turno di Coppa Italia per uno stop imposto dall’Aia. Probabilmente verrà fermato anche Calvarese dopo l’ormai noto fallo di mano di Bernardeschi della gara che la Juventus ha giocato ieri a Cagliari. L’Aia insomma tenta di mettere una pezza ad una situazione a dir poco scomoda, ma tale pezza serve a poco. Ma ha senso questa soluzione di ripiego? Non vedere in campo Calvarese nella prossima giornata di certo interesserà a poco al Cagliari, una “punizione” che si riflette sulla giornata successiva è solo un palliativo inutile. Alcuni arbitri sono in difficoltà, vanno aiutati ad integrarsi nel nuovo metodo Var, devono trovare ritmo e non essere esclusi.
Potrebbe essere una soluzione quella di fargli arbitrare gare meno delicate, corredate da una bella strigliata di Rizzoli. Il Var è ancora in fase embrionale, ma ci si domanda come l’A-Var di ieri sera, quello seduto di fronte ad un monitor per intenderci, abbia potuto non vedere il mani in area. Integrazione e non punizione, questo potrebbe essere il monito fatto ai vertici dell’Aia, ma sopratutto la parola chiave potrebbe essere comunicazione, così come dichiarato ieri da Zenga. I tecnici (scatenati in chiave Var nelle ultime settimane) e le società, dovrebbero essere maggiormente coinvolti, dovrebbero ricevere delle spiegazioni, in modo da capire questo mezzo totalmente nuovo. Invece il silenzio regna sovrano in campo arbitrale. Nessuno saprà quanto accaduto tra Var ed assistenti ieri a Cagliari, nessuno capirà l’errore, Calvarese verrà punito e ciò che ci lascerà questa giornata di campionato sarà solo “incognite”, tanti dubbi ed una sola certezza: il Var serve e funziona, ma va migliorato il suo utilizzo da parte degli arbitri.
