Mazzarri al Torino, una sfida che è un’occasione. Ma il mister dovrà scongiurare una maledizione molto particolare…

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Walter Mazzarri torna in Italia dopo l’esperienza a luci e ombre del Watford in Premier League: pochi mesi lontano dai riflettori, e il tecnico toscano ritrova una panchina della Serie A, per giunta in un club glorioso come il Torino. Per il sanguigno mister che ha scritto alcune delle più belle pagine della storia di Livorno, Reggina, Sampdoria e Napoli è una sfida importante, che può diventare una grande occasione.

Il Torino, infatti, ha alle spalle una società forte e ambiziosa, economicamente solida e con programmi importanti. Dopo il fallimento del 2005 e gli anni di purgatorio in serie B, è tornato in Serie A nel 2012, poco più di cinque anni fa, e quella in corso è la 6ª stagione consecutiva in A, in costante crescita sotto tutti i punti di vista. Inserirsi in corsa durante il campionato è sempre molto difficile, ma la firma di un contratto triennale è la garanzia di ambizioni convergenti e orizzonti di successo.

Mazzarri è l’ennesimo allenatore toscano in una serie A in cui la scena è già dominata dai vari Allegri, Sarri e Spalletti. Tutti vicini di casa, nati e/o cresciuti nel giro di pochi chilometri. Ma per sfruttare al meglio questa grande occasione e raccogliere buoni risultati, Mazzarri adesso è chiamato a scongiurare una maledizione molto particolare. Nella sua carriera, infatti, è riuscito a fare sempre molto bene quando ha allenato … in riva al mare. Livorno, Reggina, Sampdoria e Napoli appunto. Invece è andata male, con due esperienze concluse entrambe con altrettanti esoneri, quando ha allenato lontano dalla salsedine: Inter e Watford. Eppure non è che abbia fatto così male: s’è trovato all’Inter nel peggior momento storico del club nerazzurro, e nonostante tutto ha concluso il campionato 2014 al 5° posto in classifica ottenendo la qualificazione in Europa League, il miglior risultato dell’Inter post-Mourinho e Triplete.

E anche sulla panchina del Napoli i risultati di Mazzarri (2° posto in serie A nel 2013, Ottavi di Finale in Champions League e vittoria della Coppa Italia nel 2012) non sono mai stati migliorati fino ad oggi dai suoi successori, Benitez e Sarri.

Mago Walter“, come lo chiamavano i tifosi che l’hanno imparato ad amare da Livorno a Reggio Calabria, da Genova alle falde del Vesuvio, deve semplicemente scongiurare la maledizione del mare. E ispirarsi un po’ dalla storia di Gasperini: anche lui ingiustamente bocciato dall’Inter, adesso si sta togliendo soddisfazioni straordinarie con l’Atalanta.

In bocca al lupo per il mister dei miracoli. Romanzando il titolo della sua recente autobiografia, “Il meglio deve ancora venire“.

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