Torino, Niang fa mea culpa: “ecco perchè non corro”. E su Mihajlovic e Mazzarri…

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Il goal contro il Bologna potrebbe essere quello della definitiva rinascinta per Niang che già da a partire da domenica contro il Sassuolo vuole riconfermarsi. L’attaccante del Torino è consapevole di aver reso al di sotto delle proprie aspettative e di non aver ripagato la fiducia di Mihajlovic: “Si è speso tanto, il mister, per me. Mi sembrava giusto ringraziarlo. Ma ora c’è Mazzarri: l’anno scorso al Watford gli dissi che sarebbe stato un onore lavorare con lui. Ora mi ha detto che mi stima ma che non devo pensare di avere dei favori da lui: è scontato, questo; non la prima cosa, che anzi può farci lavorare meglio, conoscendo già i miei pregi e i miei difetti“.

Niang (Foto LaPresse/Marco Alpozzi)

Nella lunga intervista concessa alla ‘Gazzetta dello Sport’, Niang ha provato a spiegare il motivo di questa discontinuità: “Ha ragione il mister, hanno ragione i compagni che mi hanno abbracciato al momento del gol dicendomi: sei forte, hanno ragione anche i tifosi che mi chiedono: perché non corri? Devo tenerla attaccata, questa corrente. Il più possibile: ma vi assicuro che non è indolenza. Ma ono fatto così. A volte, senza accorgermi, non incido più, oppure corro tanto nei momenti sbagliati. Ma se una spina è difettosa, si può cambiare”.

Sul ruolo, infine, l’attaccante senegalese ammette: “Io mi sento prima punta ma anche in fascia so cosa fare. E poi non vedo l’ora che torni Belotti, glielo dico sempre“.