Il famoso ‘diritto di recompra’, quello che ha permesso al Real Madrid nell’estate 2016 di riportare alla base Alvaro Morata versando nelle casse della Juventus circa 30 milioni di euro, in Italia non previsto dall’ordinamento sportivo. Tuttavia la Juventus stessa, come riportato da ‘TuttoSport’ riesce a farlo a modo suo con i vari giovani che cede sul mercato ma che continuare a monitorare per un eventuale riacquisto futuro.

In questo mese di gennaio i bianconeri hanno incassato circa 20 milioni dalla cessione dei propri giovani ad altre società: 1 milione dal prestito oneroso di Pjaca allo Schalke, 2 milioni dalla cessione in prestito con obbligo di riscatto al Perugia di Nicola Leali, 1,5 milioni per la cessione del Primavera Alessandro Tripaldelli al Sassuolo (si traferirà in Emilia da giugno), altri 1,5 milioni per quella di Matteo Vitale alla SPAL, 2 milioni per la cessione a titolo definitivo del centrocampista Fabrizio Caligara al Cagliari, 2 milioni per la vendita al Losanna di Francesco Margiotta sempre a titolo definitivo. E non è finita qui. Perchè i guadagni più sostanziosi sono arrivati dalla cessioni di Pol Lirola al Sassuolo a titolo definitivo per 7 milioni di euro e di Federico Mattiello all’Atalanta per 5 milioni di euro.
Su tutti questi giocatori, però, nonostante non possa inserire un ‘diritto di recompra’, la Juventus si è riservata una corsia preferenziale stipulando una sorta di ‘gentlemen’s agreement’ con i club che li hanno accolti. Una politica quella di ‘Madama’ che negli anni ha dato i propri frutti.