“Ho solo un rimpianto, quello di aver trattato male il presidente della Samp, Riccardo Garrone. Per il resto rifarei tutto. E quello che ho sbagliato l’ho pagato, giusto così”, un concetto già espresso in altre occasioni, ma che Antonio Cassano ha voluto ribadire al Corriere della Sera. Il barese ha parlato come spesso è accaduto anche di un suo ritorno in campo, spesso paventato ma oramai sempre più improbabile: “Se smetto? Voglio capire se posso ancora farcela, servono un presidente e un allenatore che abbiano fiducia in me al 100%, altrimenti lasciamo stare. Se invece li trovo, sono pronto. Firmo in bianco, di soldi ne ho guadagnati abbastanza. Un’esperienza in Cina? Stupidate. Per me tutti sono liberi di fare ciò che vogliono, ma chi va a giocare in Cina dovrebbe dirlo che lo fa per i soldi. Non ricordo neppure il nome della squadra che mi vuole. In Brasile? Questa la ricordo, il Botafogo. Ma non fa per me. Non gioco da un anno, non è tutto questo tempo. Comunque mi alleno tutti i giorni”. Fatto sta che sino ad ora nessuna offerta è arrivata a Cassano durante il calciomercato invernale e la sua assenza dal terreno di gioco è sempre più prolungata. Vedremo dunque se nei prossimi giorni qualcuno offrirà un contratto all’attaccante, più facile che ciò accada in Serie B.
Cassano ha detto la sua anche sulla corsa alla Figc, bacchettando a sorpresa anche Costacurta. “Figc? Per me c’è una sola persona nata per fare il presidente della Federcalcio: Damiano Tommasi. Competente, leale, non ruba. Io non sono credibile? Bene, chiedete di Damiano a Totti, Montella, Maldini, e vi diranno la stessa cosa. In Figc siamo ridotti male, serve una persona che conosca i problemi, che non faccia parole, ma fatti. Costacurta è stato nominato vicecommissario? Non lo conosco, non personalmente. Faceva il commentatore in tv, ora passa a fare il dirigente. Opinione mia, non è una bella cosa. È come se un giornalista volesse fare il calciatore”.