Il presidente dell’Hellas Verona Setti, ha parlato in un lungo video messaggio rivolto ai propri tifosi delle recenti vicende di casa veronese. Il club versa in una situazione di classifica non certo eccelsa, ma punta a riprendersi nelle prossime settimane tentando il tutto per tutto per raggiungere la salvezza. L’esordio ha una punta d’amarezza: “Mi dispiace, non trovo giusto che al sesto anno dal mio insediamento ci siano ancora macchie da chiarire. È giusto che parli pubblicamente, rispondendo alle domande di chi ci ha scritto in questi giorni. Quando sono arrivato non c’era una società e si cercava una persona che facesse calcio per passione, cosa che mi ha sempre contraddistinto nel mio lavoro”.
Dopodiché il patron dell’Hellas ha risposto alle domande dei tifosi: “Penso che il cammino del Verona sia stato trionfale perchè dalla B siamo saliti subito in Serie A con due campionati di livello. Oltre alla cifra spesa per acquistare il club ho messo a disposizione un capitale per formare una squadra. Il giudizio è legato al campo, ma davanti al conto economico bisogna riflettere. Il primo anno e mezzo abbiamo investito ed è andata bene, il secondo anno e mezzo siamo partiti forte ed eravamo già salvi. Venduto Jorginho, ottimo affare a quella cifra, i soldi sono stati reinvistiti per altri giocatori per cercare un obiettivo più alto. Ho dato il benestare ma a fine anno alcuni giocatori sono costati troppo per il relativo tempo in campo. Questi sono investimenti a perdere e ci hanno indebolito alla fine dell’anno. Occorre dare stabilità economica. Il calcio oggi è possibilità in relazione alla città, purtroppo lo scudetto non si vincerà più a Verona. Dopo tre anni di Sogliano il monte ingaggi era di 38 milioni e non si poteva più reggere questo ritmo perchè non fa il bene della società. Non abbiamo investito meno, siamo stati più attenti alle possibilità della società. Purtroppo le gestioni ci hanno messo in condizione di avere un atteggiamento diverso”.
Diverse le curiosità dei tifosi in merito all’addio di Luca Toni: “Abbiamo avuto la fortuna di avere con noi un giocatore che faceva la differenza, un gran professionista e bomber. Toni si è voluto allontanare, io ho insistito perchè rimanesse con noi, è una persona seria. L’anno che ha passato con me è stato di crescita, per cercare di fargli capire cosa volesse fare. Ha detto di non voler fare il ds né l’allenatore, a fine anno si è allontanato da solo, penso che sia stata una valutazione di istinto, sarà sempre il benvenuto da noi”. Sul caso Albertazzi, il presidente Setti spiega: “Il giocatore ha rifiutato cinque offerte per giocare, tra cui Miami, Sion e squadre di B. Aveva un anno di contratto e l’ho chiamato personalmente. Non era stato convocato per il ritiro e gli era stato proposto l’allungamento del contratto a cifre consone per un giocatore che non giocava da due anni. La cosa che mi ha dato più fastidio è stata che abbia filmato conversazioni private, c’è una premeditazione per cercare di andare in rottura con la squadra. La mia società agli occhi dell’Italia è passata come una società che non vuole bene ai propri giocatori: ricordo Guglielmelli, operato per un problema al cuore, ora è tornato in campo. Anche Bianchetti ha subito un grave infortunio e si allena con noi, così come Laner che fa parte del gruppo, Zuculini a cui tutti vogliono bene, Gonazalez che è ancora nostro e si comporta da professionista. Questo non posso dirlo di Albertazzi, che non si è assolutamente comportato correttamente”.
Pecchia sembra non rischiare il posto a detta di Setti: “Non vedo i presupposti per esonerarlo. Voglio ricordare che è l’allenatore che ci ha portato in Serie A. Venire su dalla Serie B non è facile, neanche con grandi investimenti. Fabio Pecchia oltre a essere un grande professionista è una persona che ha in mano il gruppo. Mi viene da ridere quando sento dire che è un allenatore che non ha atteggiamenti consoni. In verità è un grande allenatore e copre molto bene questo ruolo. Voglio ricordare che il Verona è una società neopromossa che percepisce pochi soldi dai diritti tv. Quindi bisogna essere onesti e dobbiamo dire che ci sta la possibilità di soffrire. Siamo a 5 punti dalla salvezza e la squadra può raggiungere l’obiettivo. Abbiamo perso qualche punto nel girone d’andata, un po’ per sfortuna, un po’ per incapacità, ma siamo lì. Non serve a nulla andare sul mercato allenatori tanto per cambiare. Pecchia è venuto per allenare. I tecnici internazionali riconoscono in Fabio delle caratteristiche eccezionali. I problemi si risolvono se i tifosi e la città sono dalla stessa parte.”
Infine la curiosità dei tifosi è ricaduta sull’addio di Pazzini e sulle altre cessioni invernali: “Giampaolo è un giocatore del Verona, massacrato al primo anno perchè non all’altezza di Toni. Non stava bene, ha giocato con infiltrazioni per molto tempo. Al secondo anno Pazzini è stato al centro del progetto, la squadra è stata fatta su di lui e c’era un bonus al superamento del record di gol di Toni. È stato capocannoniere ed ha contribuito alla promozione. In giugno è stato messo al livello degli altri giocatori, è cambiata l’idea di gioco. A gennaio è arrivata una proposta per Pazzini, a cui comunque contribuiamo per lo stipendio, e ha preferito accettarla per giocare di più. Gli altri giocatori che sono arrivati hanno caratteristiche che si adattano al gioco del mister. Bessa ha espresso la volontà di andare via e lo abbiamo assecondato. Zuculini è andato in una squadra top argentina ed è stato un ottimo investimento del Verona”.