Il tecnico del Napoli, Maurizio Sarri, ieri ha spaventato un po’ tutti con alcune dichiarazioni enigmatiche in merito al proprio futuro. “Il rinnovo è l’ultimo pensiero che mi passa per la testa. Il contratto c’è, prevede della clausole, il presidente vorrebbe negoziarle, ma l’unica clausola che conta è che io non consideri il ciclo finito o meno. Se considero che il ciclo può proseguire il problema non si pone neanche. Qual è la condizione per considerare il ciclo aperto? Che ci siano margini di miglioramento. Con la città c’è un affetto reciproco, sarà uno dei motivi che mi faranno decidere, nel bene o nel male. Mettersi nelle condizioni di non poter dare tutto a questo popolo… io farei fatica. Se il ciclo va avanti il problema non si pone nemmeno. Non è un discorso di clausole”.

Questo il punto della situazione fatto dallo stesso Sarri, una disamina molto chiara che lascia trapelare un messaggio alla proprietà targata De Laurentiis. Sarri sembra infatti dire, “se siamo in grado di crescere ancora il resto, se invece arriveranno cessioni e ridimensionamento sarà addio”. Ebbene, adesso la palla passa proprio al patron De Laurentiis, il quale deve mettere da parte il proprio orgoglio e fare delle valutazioni “fredde”. La domanda più interessante relativamente all’intera questione è la seguente: il Napoli è diventato grande grazie a Sarri, oppure Sarri è diventato grande grazie al Napoli? La verità come spesso accade sta nel mezzo, ma se dovessimo sbilanciarci, diremmo chiaramente che il metodo Sarri ha portato la squadra in vetta alla classifica e con ancora enormi margini di miglioramento. Sarri sta migliorando il Napoli e deve essere la base dalla quale partire per le prossime annate.

De Laurentiis è un “padre padrone”, un uomo che vuole sempre avere in pugno la situazione, ma in questo caso farebbe bene a compiere un passetto indietro, ammettendo d’avere la necessità di mettersi nelle mani del proprio tecnico. Attualmente con un blasone in Italia ed in Europa non ancora del tutto consolidato, i partenopei non possono permettersi un cambio di rotta. Un nuovo corso in panchina vorrebbe dire ripartire ed anche qualche calciatore importante potrebbe guardarsi attorno senza la propria guida. In soldoni, il Napoli non può permettersi allo stato attuale di perdere Maurizio Sarri e deve imperativamente garantire un progetto in crescita anche per le prossime annate. Solitamente si dice che tecnici ed allenatori vanno e vengono, ma i club restano. In questo caso però si dovrebbe a nostro parere essere un po’ meno filosofici e ben più pratici: un Napoli senza Sarri rischierebbe di ridimensionarsi. In soldoni si può dire che Sarri incide sul Napoli più di quanto incida ogni altro tecnico della Serie A sulla propria squadra…