Vergogna Juventus, Agnelli vuole il VAR ma solo in Champions: quando è stata introdotta in serie A era “roba da fantacalcio”

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Coerenza, questa sconosciuta. Quando l’interesse supera la ragione, e a questi livelli diventa il peggior esempio da dare ai tanti appassionati che guardano i protagonisti del calcio come dei veri e propri idoli. Si tratta, insomma, dell’esaltazione dei valori anti-sportivi in tipico stile Juventus. Partiamo dal presupposto che il rigore fischiato dall’arbitro Oliver per il fallo di Benatia su Vazquez è sacrosanto. Non se ne dovrebbe neanche parlare. E’ comprensibile l’amarezza e la delusione per un’eliminazione che arriva al 93° minuto e a trenta secondi dai tempi supplementari, ma gli incalliti juventini e i prezzolati che se ne vogliono accattivare le simpatie mascherando un inesistente spirito nazionalistico che arriva a travisare la realtà dei fatti, scrivendo e dicendo bugie anche sui principali mass-media nazionali, dovrebbero prendersela con Allegri che è l’unico grande responsabile di quest’eliminazione. Il tecnico bianconero ha sbagliato clamorosamente la formazione nella gara d’andata, schierando una squadra troppo giovane e inesperta con Dybala, De Sciglio e Bentancur titolari mentre Matuidi, Lichtsteiner, Marchisio e Mandzukic rimanevano in panchina.

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Allo Stadium è finita 0-3 ma poteva finire anche 0-5 per quello che s’è visto in campo; in realtà tra Juve e Real non c’è tutta questa differenza. L’organico bianconero è all’altezza di sfide di questo livello e ieri, con Pjani?, Matuidi, Lichtsteiner e Mandzukic in campo s’è visto quanto la Juventus possa essere addirittura superiore al Real Madrid. Purtroppo per la Juventus, queste partite durano 180 minuti e gli errori dell’andata hanno pesato sulla qualificazione.

Juventus Buffon
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E anche ieri, dopo lo 0-3 Allegri anziché pensare a tirare i remi in barca e difendere la conquista dei tempi supplementari, avrebbe dovuto punire un Real Madrid ormai alle corde cercando lo 0-4 che avrebbe regalato la qualificazione. La Juve poteva farcela, ed era evidente da oltre un quarto d’ora come un Mandzukic stremato andasse sostituito con un fresco e veloce Cuadrado che nelle ripartenze sarebbe stato decisivo contro la difesa compassata del Real.

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Non è il miglior Real Madrid: in questa Champions League aveva già fatto molta fatica con il PSG agli Ottavi e persino con il Tottenham nel girone. Nella Liga in Spagna è addirittura quarto in classifica con 15 punti meno del Barcellona (eliminato dalla Roma in Champions), ma anche con 4 punti in meno dell’Atletico Madrid e con un punto in meno del Valencia di Zaza.

Real Madrid Juventus live
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Magari vincerà questa Champions, o forse no… Certamente fin qui non ha dimostrato di essere imbattibile. E la Juve non ne ha saputo approfittare. Il rigore di Benatia, sacrosanto, non c’entra niente con la mancata qualificazione: chi può mettere la mano sul fuoco che ai tempi supplementari la Juventus avrebbe passato il turno? E se Buffon non avesse fatto quella grande parata su Ronaldo a dieci minuti dalla fine? E se le clamorose papere di Keylor Navas non avessero consentito alla Juve di essere 0-3 al Bernabeu?

Real Madrid Juventus pagelle
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La storia non si fa ne’ con i “se” ne’ con i “ma”. La Juve è stata eliminata meritatamente perchè nell’arco dei 180 minuti ha giocato peggio e non avrebbe meritato di passare il turno, nonostante ne fosse all’altezza, ma il proprio allenatore ne ha combinate (anche stavolta) di tutti i colori sia a Torino che a Madrid.

Real Madrid Juventus Chiellini
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Tutte le polemiche sul rigore sono il classico metodo per spostare l’attenzione dal problema reale, che è tutto tecnico. E che ci siano juventini soddisfatti dei risultati europei degli ultimi anni evidenzia la mediocrità delle ambizioni del nostro calcio, che ha il nostro miglior club nazionale, con un organico da tempo a livello delle big internazionali, che non riesce a vincere alcun trofeo a differenza di quanto accade altrove nel mondo.

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In Champions negli ultimi anni persino l’Atlético Madrid ha fatto meglio della Juve con un organico di gran lunga inferiore. La seconda squadra di Madrid, che è la terza potenza calcistica spagnola, ha però un grande allenatore. Che fa la differenza. E quest’anno in semifinale di Champions League ci sono addirittura la Roma e il Liverpool, entrambe più scarse della Juventus, entrambe vincenti contro le due squadre più forti del mondo (il Barcellona e il Manchester City, di gran lunga superiori rispetto al Real che ha eliminato la Juve). La differenza la fanno Di FrancescoKlopp. Alla Juve manca tremendamente un grande allenatore.

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A proposito di allenatore, di società e di dirigenza. Senza alcuna vergogna, il teatrino post-partita della Juventus dopo l’eliminazione è quello dei bambini che non accettano una sconfitta (tra l’altro pienamente meritata). Buffon parla di “arbitro senza cuore“, come se l’arbitro dovesse immedesimarsi in una squadra e non dare un rigore sacrosanto come quello di Benatia per non deludere i sogni di una squadra. E il rigore, ripetiamo, era sacrosanto. Non si poteva non dare.

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Benatia travolge Vazquez da dietro ancor prima che arrivi il pallone. Le discussioni sul fatto che tocchi o meno il pallone col piede sono assolutamente inutili, il fallo è precedente, è fatto da dietro con le mani e con la gamba. Lo travolge col corpo, da dietro. Lo sotterra con la mano. Gli pianta un ginocchio nella spalla. Dopo, forse, tocca anche il pallone. E non significa nulla, il fallo era precedente. Vazquez viene letteralmente travolto da un Benatia ultimo uomo, a pochi metri dalla porta. L’unico errore dell’arbitro è non aver estratto il rosso diretto per Benatia, che andava anche espulso (o comunque ammonito, e sarebbe comunque dovuto uscire dal campo perché sarebbe stato il secondo giallo del match).

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Peccato che non ci sia il VAR in Champions League. Qualsiasi arbitro, rivedendo quest’azione con la moviola, avrebbe confermato il penalty. Le immagini avrebbero soltanto potuto confermare la scelta del direttore di gara. Invece il VAR avrebbe assegnato alla Roma i due rigori negati nella gara d’andata della sfida col Barcellona: ma quei torti così palesi non hanno impedito ai giallorossi di passare comunque il turno, contro una squadra ben più forte del Real Madrid che sta dominando la Liga per la terza volta negli ultimi 4 anni. Niente scuse, quindi.

LaPresse/Fabio Ferrari

Adesso Agnelli vuole il VAR, ma soltanto in Champions League. Nelle interviste del post partita ha detto testualmente che “è evidente che il processo di accelerazione per l’introduzione della VAR va portato avanti“. Non credevamo alle nostre orecchie, l’abbiamo ascoltato più volte. Già, perché la Juve si era già ampiamente schierata contro il VAR in serie A nei mesi scorsi.

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Il primo era stato Buffon, all’inizio del campionato, il 27 agosto dopo la partita di Marassi contro il Genoa quando diceva che “Oggi non avrei fischiato nemmeno un calcio di rigore. Si può dire che forse c’erano entrambi, ma solo nel fantacalcio: nel calcio vero non sono rigori. Lo scorso anno abbiamo avuto tre rigori a favore, quest’anno forse arriveremo a 55. Magari ce ne saranno anche 15 a sfavore, ma il vantaggio sarà comunque nostro. Quando verrà adoperato con parsimonia e smoderazione, il Var, sarà un ottimo strumento. Il rischio è quello di perdere la sensibilità dell’arbitro. Io lo utilizzerei solo in casi eclatanti come fuorigioco in un gol o in occasione di episodi violenti“.

Allegri Juventus
Alfredo Falcone/LaPresse

Dopo circa due mesi, a fine Ottobre, in un momento difficile del Campionato, la Juventus alimentava alibi e polemiche contro il Var. Nedved diceva che “il Var ha tolto qualcosa al calcio, una parte di emotività: fai gol e non sai se puoi esultare”. Allegri dopo il pareggio con l’Atalanta diceva che “il Var per il calcio secondo me non va bene. Perché altrimenti bisognerebbe mettere i falli intenzionali, il gioco effettivo, e quindi poi si diventa come il baseball in America, si sta dieci ore allo stadio si mangiano le noccioline, si fa una azione ogni quarto d’ora“.

Ecco a voi la coerenza Juve: in Serie A meglio se la moviola non c’è. Mettiamola, invece, in Champions (dove comunque non cambierebbe nulla).

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