Morte Astori, le ultime: “ecco una possibile soluzione sulle cause del decesso”

CalcioWeb

MORTE ASTORI – Tutti ancora sotto shock per la morte del calciatore della Fiorentina Davide Astori, dall’’Irccs Policlinico San Donato di Milano giunge una possibile soluzione sulle cause della morte, il giovane è deceduto a causa di una bradiaritmia, come confermato dall’autopsia. Tuttavia, prima di allora, nessun difetto né anomalia erano emersi dai numerosi controlli sanitari, l’Irccs Policlinico San Donato di Milano dà oggi una possibile soluzione attraverso l’analisi della “sindrome di Brugada”, una malattia rara del cuore che può causare la morte improvvisa in giovani altrimenti considerati sani.  In uno studio, pubblicato sulla rivista Journal of the American College of Cardiology, viene evidenziato come l’anomalia che provoca tale è presente sin dall’infanzia nei soggetti che ne sono colpiti. Tale anomalia genetica non viene rilevata dagli esami diagnostici. Potrebbe pertanto essere proprio la “sindrome di Brugada” una delle bradiaritmie per cui potrebbe essere morto Davide Astori.

Pietro Masini/LaPresse

Si tratta di un’anomalia presente sin dalla nascita sulla superficie epicardica del ventricolo destro, con un conseguente rischio di sviluppare aritmie ventricolari potenzialmente fatali per tutto l’arco della vita. Di solito, la diagnosi di tale malattia si effettua mediante un elettrocardiogramma oppure durante uno screening cardiologico quando si verifica una morte improvvisa in un familiare. I ricercatori dell’Itccs Policlinico San Donato hanno dimostrato che è sufficiente un’area anomala di 4 cm quadrati per sviluppare un’aritmia potenzialmente letale. “Abbiamo evidenziato la possibilità di eliminare quelle isole di tessuto elettricamente anomale – spiega il dottor Carlo Pappone, direttore della U.O. di Aritmologia del San Donato – utilizzando delle onde di radiofrequenza di breve durata, con lo scopo di riportare quelle cellule a un corretto funzionamento elettrico. Fino ad ora, 350 pazienti sono stati sottoposti a tale procedura, mostrando la completa normalizzazione dell’elettrocardiogramma. Inoltre, nessuno di loro ha presentato alcun sintomo o aritmie ventricolari. Sono stati arruolati sia pazienti sopravvissuti a un arresto cardiaco sia pazienti con sintomi sfumati – prosegue il dottor Pappone -. Ciò che può accadere durante la vita di questi pazienti è stato simulato: cellule dormienti che all’improvviso durante la febbre o dopo pasto abbondante o durante il sonno, possono “esplodere” generando la completa paralisi elettrica del cuore con conseguente arresto e morte improvvisa. Questo studio dimostra che i sintomi e l’elettrocardiogramma non sono sufficienti, da soli, a identificare i pazienti a rischio, poiché spesso il primo sintomo può essere la stessa morte e, in circa i 2/3 dei casi, l’elettrocardiogramma è completamente normale”.

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