La polizia russa ha fermato il noto attivista gay britannico Peter Tatchell per aver inscenato una protesta a Mosca nel giorno dell’inaugurazione dei mondiali di calcio. Tatchell, che ha 66 anni e ieri in un articolo sul Guardian aveva anticipato il suo sesto viaggio a Mosca per protestare contro il trattamento riservato ai gay in Russia e soprattutto in Cecenia, dovrà comparire in tribunale il 26 giugno per rispondere all’accusa di aver violato il decreto presidenziale che proibisce “proteste di ogni genere vicino al Cremlino e durante la Coppa del mondo” e le leggi che regolano gli eventi pubblici. Si era fatto fotografare vicino al Cremlino con il cartello “Putin non ha fatto nulla contro la tortura dei gay in Cecenia”.
In una dichiarazione diffusa dalla Tatchell Foundation, l’attivista
sostiene di non aver violato alcuna legge e di aver esercitato il suo diritto a protestare secondo la costituzione russa, diritto che nessun decreto presidenziale può cancellare. “La protesta di una persona, che è quello che ho fatto, non richiede permessi dalle autorità o dalla polizia. Diversamente dai coraggiosi russi che protestano, io ho la ‘protezione’ di un passaporto britannico”, ha dichiarato. La Gran bretagna è uno dei nove paesi che partecipano ai mondiali ma che hanno deciso per protesta di non inviare una delegazione ufficiale.
(AdnKronos)