“E’ un Mondiale attuale. Non esistono più le squadre cosiddette piccole. Tutti i paesi, anche se hanno campionati modesti, hanno 14-15 giocatori che giocano in giro per l’Europa che completano la squadra. Sono giocatori europei e giocare contro di loro non è facile. Ci sono poi le grandi tensioni e le grandi aspettative sui campioni che non hanno compagni così forti come nei club. Ecco perché si è creato questo equilibrio. Segnale negativo? No, è un segnale dell’attualità. Il Belgio ha un tasso tecnico elevato. La Francia è giovane e forte, l’Inghilterra è cresciuta tanto con grandi allenatori non è più il calcio di una volta. L’attualità dice questo, e sono squadre giovani che dureranno nel tempo ed è un problema per l’Italia. I giocatori croati, se giocasse nel campionato croato, non avrebbero la stessa competitività, ma giocano tutti nella Juventus, nel Barcellona, nel Real Madrid. Ci sono numeri sufficienti per creare una squadra competitiva a livello Mondiale. L’80% dei giocatori che disputeranno le semifinali, giocano tutti nei principali campionati europei. Non è più un calcio croato o francese, è un calcio europeo”. E’ l’analisi dell’ex ct azzurro Marcello Lippi sul Mondiale in corso di Russia 2018 e sulle squadre che sono arrivate in semifinale a Radio Anch’Io Sport. “Flop Africa? Ci si aspettava altro, ma il loro percorso di crescita si è arenato, forse troppo presto hanno deciso di affidarsi come tecnici ad ex giocatori africani che avevano fatto esperienza in Europa. Secondo me alla fine vincerà il Belgio”, ha aggiunto il ct della Cina.
Secondo Lippi, sarà una ricostruzione complessa anche per Brasile, Germania, Argentina e Spagna. “Stanno crescendo tutte le squadre anche considerate ‘minori’. Non so se la forza del Belgio verrà confermata nel tempo. O piuttosto se è solo una casualità. Francia e Inghilterra hanno lavorato veramente bene, soprattutto con Southgate che ha messo insieme le caratteristiche di tutti i grandi allenatori della Premier. Ha scelto giocatori giovani che hanno formato una vera e propria squadra, concreta, forte, che sa compattarsi per poi colpire in ripartenza. L’Inghilterra e la Francia sono nazionali che dureranno nel tempo ma sono convinto che anche noi riusciremo a tornare a quei livelli perché abbiamo giocatori di qualità, giovani forti. Abbiamo tutti giocatori che disputano la Serie A da titolari, con un allenatore propositivo ed esperto. Sono fiducioso per la Nazionale italiana”, ha aggiunto.
(AdnKronos)