Dall’Azzurro di Napoli al Blues di Londra, sponda Stamford Bridge: Sarri è il nuovo allenatore del Chelsea. S’è conclusa la trattativa-fiume che adesso sbloccherà molte altre operazioni di top player legate al mister che ha incantato l’Europa intera con il suo calcio spettacolo al Napoli. Intanto, per lui, è già un successo straordinario: a Londra guadagnerà 4 milioni di euro l’anno per due anni (con opzione per il terzo), il triplo rispetto all’ingaggio che aveva a Napoli. Così il tecnico che ha abbandonato il posto in banca per dedicarsi alla carriera da allenatore in cui s’è dovuto sudare ogni successo con una lunga e faticosa gavetta nei campi di terra battuta delle categorie minori, entra a far parte della ristrettissima élite degli allenatori più importanti e prestigiosi del mondo.
Maurizio Sarri diventa così l’emblema della meritocrazia applicata allo sport, del successo che premia i migliori. Ecco perché il meglio deve ancora venire, e il mister non deve avere paura. Anche gli eroi hanno diritto di sognare e per quanti soldi Abramovich abbia speso negli ultimi 15 anni, il Chelsea non è ancora diventato grande come il suo magnate vorrebbe. Cinque Premier e una sola Champions non avvicinano i più grandi club del continente come Real Madrid, Barcellona, Bayern Monaco, Manchester United, Liverpool e persino Milan e Inter, tutti più vincenti dei Blues dell’era Abramovich. Sarri arriva per il definitivo salto di qualità, all’insegna di una filosofia di calcio concepito come uno spettacolo.
Sarri è il 6° allenatore italiano del Chelsea, dopo Vialli che tra 1998 e 2000 ha vinto una Coppa delle Coppe, una Supercoppa UEFA, una League Cup, una FA Cup e un Charity Shield, Ranieri (2000-2004), Ancelotti che tra 2009 e 2011 ha vinto una Premier, un Community Shield e una FA Cup, Di Matteo che nel 2012 ha vinto la prima, unica e storica Champions League del club oltre a un’altra FA Cup e Conte che tra 2016 e 2018 ha vinto una Premier.
Oltre agli italiani, negli ultimi 20 anni hanno allenato il club londinese mister del calibro di Gullit, Mourinho, Hiddink e Benitez. Mica robetta.
E adesso si inizia subito con il mercato. Sarri è arrivato a Londra ed è già stato a Stamford Bridge con Jorginho, il regista ex Napoli che il mister ha voluto fortemente con se’. Il club inglese verserà 65 milioni di euro nelle casse del Napoli, e sarà solo l’inizio perché in arrivo c’è anche Higuain dalla Juventus. Il “Pipita” e Sarri sono rimasti legatissimi dopo l’esperienza di Napoli, e anche l’accesa sfida scudetto delle ultime due stagioni non ha rotto i rapporti di grande stima e rispetto che i due hanno cimentato alle falde del Vesuvio. Con l’arrivo di Cristiano Ronaldo a Torino, l’attaccante argentino andrà via e proprio la Premier è la destinazione più gradita per completare un cerchio nel grande calcio lui che aveva iniziato in Spagna, ha dominato in Italia e adesso vuole assaporare l’Inghilterra. Il percorso inverso di Cr7 che in Premier è sbocciato, in Spagna ha dominato e adesso vuole consacrarsi definitivamente anche in Italia.
Tra gli obiettivi di Sarri c’è anche Rugani per la difesa, ma la partita più importante si gioca sui calciatori già in organico con Hazard, Kantè e Willian richiestissimi, mentre il gioco del tecnico ex Napoli potrebbe rilanciare al top un talento dalle caratteristiche di Pedro che già con Conte ha fatto benissimo nelle ultime due stagioni.
Ma oltre al mercato, c’è il cuore. C’è il gioco, le idee, lo stile e la filosofia del maestro che ha fatto grande il Napoli incantando nell’intera Europa, facendosi amare al punto da strappare un contratto così importante ad uno dei top club internazionali. La sfida a Guardiola, Mourinho e Klopp è già lanciata per una Premier League 2018/2019 che tra City, United, Liverpool e questo Chelsea italiano, promette scintille.
Good luck maestro Sarri, the best is yet to come: adesso incanta anche Stamford Bridge con un Chelsea mai visto and don’t be afraid, even heroes have the right to dream.