“La Var nasce nel 2014 con Blatter e Blatter cercava una nazione che avesse capacità e voglia di applicare questo strumento. Quando incontrai Blatter nel 2014 il discorso fu sulla questione del Var e io gli diedi disponibilità con una lettera. Io ho creduto in quella intuizione che non era di certo solo mia, ma anche di tanti altri e fummo tra i primi a fare questo esperimento, insieme alla Germania. Questo esperimento andò a buon fine e poi eccoci qua”. Sono le parole di Carlo Tavecchio, ex presidente della Figc, a ‘Un Calcio alla Radio’, su Radio Crc. “Var spenta? E’ un prodotto che deve essere dal punto di vista sportivo rispettato. La filosofia del Tennis e della Pallavolo dimostra che più viene tutelata la correttezza del gioco, più esso è regolare. L’uomo per sua natura sbaglia ma la Var lo corregge, a questo punto tutte le opinioni sono rispettabili, ma un futuro senza la tecnologia in campo sia irrinunciabile”. L’ex numero uno della Federcalcio ha parlato anche del nuovo presidente, Gabriele Gravina. “E’ un uomo di lungo corso. Ha fatto attività agonistica, dirigenziale e sportiva. Io dissi a suo tempo che la madre di tutto era la riforma di tutti i campionati. Non si può prescindere dalla riduzione delle squadre professionistiche, per risolvere il problema. Platini ha detto che gli arbitri stanno dalla parte di chi comanda? Io non so perché abbia detto questo. Io credo che siano i primi giudici in campo”.
(AdnKronos)