Spal-Fiorentina, il rigore su Chiesa è ineccepibile: protocollo VAR da manuale, così la tecnologia rende il calcio più giusto e più bello

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Non è più calcio“, “partita stravolta“, una “vergogna“: quante assurdità intorno alla VAR che ha deciso Spal-Fiorentina ribaltando la partita dal 2-1 (ingiusto) per i padroni di casa al rigore (sacrosanto) che ha consentito agli ospiti di portarsi sull’1-2.

Andiamo con ordine e facchiamo chiarezza, a partire da cos’è successo: al 29° minuto del secondo tempo, sul risultato di 1-1, Chiesa entra nell’area di rigore della Spal, tenta l’affondo e allunga la palla verso il centro per un tackle di Felipe che lo travolge in netto ritardo colpendo l’esterno fiorentino sul piede. Pairetto sbaglia, non vede il fallo da rigore e lascia continuare l’azione che diventa contropiede dei padroni di casa: Kurtic mette in movimento Fares, che dal fondo scarica un tracciante sul secondo palo sul quale Valoti interviene firmando il 2-1 spallino. Pairetto convalida, la Spal esulta. Invece il Var, con Mazzoleni, giustamente chiama. Pairetto va al video e osserva l’accaduto. Riconosce il proprio errore e giustamente cancella tutto. Operazione retroattiva. Il contatto Felipe-Chiesa viene considerato giustamente falloso, quindi quello che è accaduto dopo non vale più. C’era fallo di rigore, l’azione doveva essere fermata. Grazie alla tecnologia l’arbitro ha potuto rimediare a un proprio errore ed evitare così di falsare la partita.

Massimo Paolone/LaPresse

Le polemiche di queste ore sono quelle scatenate nel migliore dei casi da tonti seriali che non capiscono come stanno realmente le cose, o peggio ancora da chi in mala fede continua a voler criticare la VAR (che ormai è arrivata con successo anche in Champions League grazie alla sperimentazione italiana voluta da Tavecchio) affinchè si potesse continuare a sbagliare a piacimento.

Massimo Paolone/LaPresse

In realtà la VAR non ha “stravolto” nulla. Era stato l’arbitro a sbagliare stravolgendo la regolarità della partita, un errore che la tecnologia gli ha consentito di annullare. Il vero problema sarebbe stato se la Spal fosse davvero passata in vantaggio 2-1 con un’azione falsata da un calcio di rigore non fischiato alla Fiorentina. Quante volte, nell’era pre-VAR, abbiamo assistito ad errori simili? Doveva esserci un rigore per una squadra, e nella ripartenza della stessa azione hanno segnato gli avversari. Polemiche a non finire (in quei casi giuste). La VAR evita tutto questo e l’ha evitato anche oggi.

Anche il protocollo e il regolamento sono stati applicati alla perfezione: l’azione non si era mai fermata quindi Mazzoneli al VAR non poteva richiamare l’attenzione di Pairetto prima della fine dell’azione (che in questo caso si è conclusa con un gol).

Massimo Paolone/LaPresse

Il protocollo VAR stabilisce infatti non che il video non possa intervenire se non ad azione finita (anzi, al contrario: se si ferma e il gioco riprende, niente più Var), ma che l’arbitro può fermare il gioco se staziona o che deve valutare prima che il gioco fermatosi riprenda. Anche qui, giustamente. Due contingenze che non si sono verificate a Ferrara, sublimando la legge della videoassistenza. Quindi niente gol di Valoti, bensì penalty per la Fiorentina che Veretout trasforma.

Massimo Paolone/LaPresse

La partita, di fatto, finisce qui. Lo stadio ribolle di rabbia, la Spal accusa il doppio episodio negativo. A gioco fermo passa dal vantaggio allo svantaggio. E 3 minuti dopo, su contropiede, Simeone chiude i conti (3-1). Il poker viola è figlio di uno sbandamento generale ed erroraccio di Valoti che lascia Gerson solo davanti a Viviano. Ma questo dipende più che altro dal tipo di atteggiamento dei calciatori che a questi episodi non sono ancora abituati, a differenza di altri sport. E’ la cultura della VAR che deve ancora arrivare (e sarà di anno in anno sempre più semplice, con calciatori che saranno cresciuti sin da giovanissimi con questo sistema). Ma è assolutamente giusto così: è la strada giusta per un calcio migliore. Guai a tornare indietro proprio adesso che il mondo intero prende spunto da quanto abbiamo fatto in Serie A.

Ci si interroghi invece sul vero scaldalo del calcio, le partite di Serie C che finiscono 20-0, le squadre estromesse a Febbraio dal campionato e chi gli ha consentito di iscriversi senza regolari garanzie che nel professionismo devono essere rispettate.

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