Juve campione d’Italia, Capello: “Grande risultato, difendo Allegri. Deluso dall’Inter”

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Ha vinto tanti scudetti con squadre diverse in Italia, anche con la Juve (ma solo sul campo). Fabio Capello parla alla Gazzetta dello Sport all’indomani della vittoria dell’ottavo campionato di fila da parte dei bianconeri. Ecco le sue parole.

Ronaldo è stato importante, ma la Juventus avrebbe conquistato lo scudetto anche senza di lui. In ogni caso, è chiaro che i 19 gol e la sua presenza in campo sono stati fondamentali. Critiche ad Allegri? Non gli viene perdonato che, avendo a disposizione Ronaldo, doveva vincere la Champions, ma il calcio non funziona così. Ha portato la Juventus due volte in finale in Champions e mi pare un grandissimo risultato. Non si propone come leader del pensiero unico. È bravissimo a produrre il vino con l’uva a disposizione. Ha l’umiltà e il buon senso di non pensare che esista solo il suo calcio. Studia a fondo gli avversari: non farlo è da presuntuosi. Legge benissimo le partite: azzecca quasi sempre i cambi“.

Fallimento Champions? Sono due competizioni diverse rispetto alla Serie A: 8 scudetti in 8 anni dimostrano che non hai avuto avversari, o comunque la concorrenza è sempre stata sui generis. La Champions è un torneo diverso, per velocità e intensità. L’esempio è Guardiola. Dopo i trionfi di Barcellona, nonostante gli investimenti di Bayern Monaco e Manchester City, non ha più raggiunto la finale. E credo che i proprietari del City non siano soddisfatti“.

Da dove ripartire? Non entro in questi discorsi perché dall’esterno la visione è sempre superficiale. Mi pare ovvio che si ragioni anche sull’età. Chiellini è straordinario, ma non immortale. Il problema è che in circolazione ci sono pochissimi difensori di livello internazionale e costano più degli attaccanti. Non sottovaluterei Rugani: mi pare in crescita. Kean? Tecnicamente deve ancora migliorare, ma ha enormi potenzialità. È veloce, si muove bene e ha senso del gol“.

Più che simile alla Scozia, direi che il nostro campionato è come in Francia col Psg o in Germania col Bayern. La Juve assomiglia al Bayern: rinforza la squadra indebolendo la concorrenza e ha alle spalle una struttura solida, dallo stadio alla dirigenza. E’ chiaro che le concorrenti non siano state all’altezza. La mia principale delusione è stata l’Inter: mi sembrava l’anti-Juve, ho sbagliato. Si è persa per strada. Sul Napoli discorso diverso. Ha cambiato allenatore e Ancelotti ha cercato di modificare qualcosa, ma l’eliminazione dalla Champions ha lasciato il segno. La Roma ha pagato la cessione di Alisson, si è indebolita in difesa e qualche giovane ha reso meno del previsto. Zaniolo è però un bel ponte verso il futuro. L’Atalanta è guidata da un allenatore con le idee chiare e i calciatori lo seguono. Dovrebbe rappresentare un modello. In Europa si gioca così. Visto l’Ajax?“.

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