Tottenham un (Pochettino) fortunato, ma anche il Liverpool non scherza: quanto conta il fattore C (hampions), Di Matteo docet

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La finale di Champions dell’edizione 2018-2019 sarà Tottenham-Liverpool: due squadre arrivate all’ultimo atto accomunate da un po’ di fortuna. Partiamo dalla squadra di Pochettino. Inserita in un girone non certo semplice con Barcellona, Inter e Psv Eindhoven, gli Spurs escono dalle gare d’andata racimolando un solo punto contro il Psv, grazie al pareggio ottenuto in Olanda; sconfitte, invece contro Inter (2-1 in rimonta nel finale) e Barcellona 2-4 a Wembley. Nelle gare di ritorno il Tottenham, però, cambia decisamente marcia: Vittoria per 2-1 contro il Psv, tre punti anche con l’Inter (rete di Eriksen a 10 minuti dalla fine). Spurs che arrivano all’ultima giornata del girone a pari punti con l’Inter. Tottenham che va al Camp Nou, nella tana del Barcellona e Inter che riceve il Psv già eliminato. Nerazzurri con più chance di qualificazione ma succede l’incredibile. L’Inter si suicida in casa contro gli olandesi che passano in vantaggio con Lozano, non bastano il gol di Icardi e l’assalto finale perchè a 5 minuti dalla fine il Tottenham (sotto per un gol di Dembelé) trova il pari con Lucas, qualificando gli inglesi agli ottavi di finale. Anche il Liverpool è stato decisamente fortunato nel girone, anch’esso tra i più difficili. Vittoria all’esordio contro il Psg, sconfitta a Napoli e tre punti facili contro la Stella Rossa. La clamorosa sconfitta arriva alla prima di ritorno, quando i Reds cadono a Belgrado contro la Stella Rossa. Sconfitta anche a Parigi e qualificazione che si decide nello scontro diretto contro il Napoli. Partenopei con due risultati su tre, Liverpool obbligato a vincere. Poco dopo la mezz’ora è Salah a sbloccare il punteggio. Nel finale una clamorosa occasione per Milik, un po’ sbagliata dal polacco, un po’ salvata da Alisson, regala la qualificazione ai Reds.

Negli ottavi di finale il Tottenham trova il Borussia Dortmund, sfida che si preannuncia equilibrata sulla carta, ma il campo dà un esito diverso. Doppia vittoria dell’undici di Pochettino (3-0, 0-1) e passaggio del turno. Il Liverpool trova il Bayern Monaco, scoglio duro da superare, ma i Reds dopo lo 0-0 casalingo vanno a vincere in Germania per 1-3. Nei quarti arrivano Manchester City e Porto. Il Tottenham vince di misura all’andata e soffre tantissimo al ritorno all’Etihad, dove solo Son e il VAR salvano gli Spurs dall’eliminazione anticipata. La tecnologia annulla la rete di Sterling all’ultimo respiro spezzando l’urlo in gola a Guardiola e facendo esplodere la gioia di Pochettino. Liverpool che trova un avversario decisamente più morbido nel Porto battuto sia all’andata (2-0) sia al ritorno (1-4). Ma è nelle semifinali che succede l’imponderabile. Il Tottenham cade in casa contro la sorpresa Ajax, ma incredibilmente gli Spurs (praticamente fuori all’intervallo, sotto 2-0) trovano tre reti nel secondo tempo con Lucas, ancora una volta dopo Barcellona uomo della provvidenza. Qualificazione insperata al 95′ e Pochettino in lacrime. Ancor più strabiliante l’impresa del Liverpool. I Reds cadono 3-0 al Camp Nou, surclassati dai lampi di genio di Messi e colpiscono un clamoroso palo con Salah; al ritorno ad Anfield, Liverpool che va subito in vantaggio con Origi e fortunato nei primi minuti: Alisson salva in più occasioni il gol del Barcellona. Nella ripresa è apoteosi inglese: prima Wijnaldum (con una doppietta) e poi Origi fanno 4-0 ribaltando completamente il verdetto dell’andata. Reds fortunati anche nel finale in un paio di circostanze.

Due storie quasi analoghe, che si possono comparare alla favola del Chelsea di Roberto Di Matteo, capace di rimontare il Napoli, dopo il 3-1 del San Paolo con un gol ai supplementari di Ivanovic. La dose di fortuna più grande il Chelsea di Di Matteo la riceve però nella partita con il Barcellona: 1-0 all’andata con il gol di Drogba. Al ritorno al 44esimo del primo tempo il Barcellona ha già ribaltato il risultato con i gol di Busquets e Iniesta, ma poco prima dello scadere della prima frazione Ramires trova il gol che riporta la qualificazione dalla parte dei Blues. Ma nella ripresa ci sono colpi di scena a ripetizione: Messi sbaglia un rigore, Sanchez si vede annullare un gol per fuorigioco e ancora Messi colpisce il palo. Al 92′ Fernando Torres in contropiede mette il sigillo sulla qualificazione del Chelsea alla finale. Anche nell’ultimo atto i Blues di Di Matteo soffre tantissimo: il Bayern domina ma passa solo all’83’ con Muller. Ma ancora una volta il Chelsea riceve una mano dll’alto e Drogba pareggia nel finale. Nei supplementari il Bayern sbaglia un rigore con Robben e si va ai tiri dagli 11 metri, dove Drogba regala, con il penalty decisivo, la prima storica Champions League al Chelsea. Esempi (quelli di Tottenham, Liverpool e Chelsea), che dimostrano come nel calcio non si debba mai mollare e come a volte è necessario anche il fattore C. Tottenham e Liverpool, due squadre che potevano essere eliminate più volte in questa edizione e invece sono lì, ad attendere l’1 giugno per giocarsi la finale a Madrid. Una finale che sarà sicuramente bellissima, intensa e vista la storia di quest’anno delle due squadre potrebbe vincere chi avrà più fortuna.

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