L’uomo del giorno, Andrea Pirlo: un architetto del calcio

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Torna il classico appuntamento con la nostra rubrica “L’uomo del giorno”. Protagonista di oggi è Andrea Pirlo che compie 40 anni. “Un leader silenzioso perché parla con i piedi”, ha detto di lui Marcello Lippi, mentre Roberto Baggio, che lo ha visto crescere, lo ha definito un fuoriclasse per la sua capacità di “vedere in anticipo quello che poteva succedere all’interno dell’azione”. Tutto questo, così come quel soprannome, “Il Maestro”, dicono abbastanza di Andrea Pirlo. Cresce nella Voluntas e poi nel Brescia, squadra con la quale esordisce in Serie A. A 19 anni viene notato e acquistato dall’Inter, dove il primo anni gioca poco e viene così girato in prestito alla Reggina, maglia con la quale fa il definitivo salto di qualità. Torna al Brescia dove, sotto la guida di Carlo Mazzone, viene arretrato da trequartista a playmaker (regista), scelta che farà le fortune della sua carriera. Un diamante grezzo raffinato da Carletto Mazzone. Passa poi al Milan, diventando una colonna portante del centrocampo rossonero. Nel 2011 il matrimonio che sembrava infinito con il Milan si interrompe e Pirlo passa alla Juventus, dove vince 4 campionati consecutivi. Chiude la carriera negli Stati Uniti con il New York City.

Pirlo è stato inoltre uno degli eroi di Berlino 2006 con la Nazionale (memorabile l’assist a Grosso in semifinale). E’ stato un centrocampista straordinario, uno dei più forti di sempre. Un fuoriclasse. Non rapido con i piedi ma velocissimo di pensiero, ha illuminato il gioco di tante squadre fino al suo ritiro. E’stato inoltre un formidabile tiratore di punizioni, tant’è che ancora adesso è 2° nella classifica di giocatori che hanno realizzato più gol con calci di punizione in serie A. Un campione anche fuori dal campo: mai una parola fuori posto, mai una polemica. Un calciatore d’altri tempi. Oggi è un apprezzato opinionista. Il sipario sulla sua straordinaria carriera cala nel novembre 2017, quando torna in Italia per studiare da allenatore. Il suo futuro potrebbe essere quello, del resto chi meglio di un maestro può insegnare come si vince?

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