Torna il classico appuntamento con la nostra rubrica “L’uomo del giorno”. Protagonista di oggi è un personaggio molto discusso Zdenek Zeman, allenatore ceco. Nato a Praga il 12 maggio del 1947, il boemo compie oggi 72 anni. In pochi sanno che suo zio, Cestmír Vycpálek, guidò la Juventus vincendo due scudetti consecutivi nel 1971-72 e nel 1972-73. Fu proprio lo zio materno a trasmettergli la passione per lo sport. Zeman iniziò ad allenare in squadre dilettantistiche siciliane. In carriera ha guidato tantissime squadre. Memorabili sono alcune sue stagioni a Foggia con il trio delle meraviglie Signori, Rambaudi, Baiano. Buona stagione anche con il Lecce nel 2004. Nel 2011 ottima stagione con il Pescara, riportato in Serie A, grazie anche al migliore attacco guidato da Immobile e Insigne, lanciati da Verratti. L’ultima sua esperienza su una panchina risale al 2017-2018 alla guida proprio degli abruzzesi. Zeman è un personaggio controverso: famose le sue polemiche sull’abuso di farmaci nel calcio, le sue dispute con Moggi e la Juve in generale e i suoi particolari allenamenti (celebri i gradoni). Caratteristiche peculiari del suo gioco sono gli esterni e la velocità. Il gioco ultra offensivo ha sempre contraddistinto le sue squadre, tant’è che spesso hanno segnato valanghe di reti. Fumatore accanito, Zeman è anche un dispensatore di massime celebri come “Purtroppo, nel calcio di oggi, conta solo il risultato e nessuno pensa più a far divertire la gente. Non ha più importanza se il pubblico va allo stadio, o da un’altra parte” o “Alcuni giocatori si lamentano che li faccio correre troppo? A Pescara vivo sul lungomare, e ogni mattina alle 6 vedo un sacco di persone che corrono. E non li paga nessuno.”