Serie A, ingaggi meno tassati a chi arriva dall’estero: i campioni possono tornare in Italia

In Spagna da anni vige la cosiddetta legge Beckham, che abbatte le tasse per i calciatori stranieri. Un qualcosa di simile si vedrà anche in Italia

CalcioWeb

Anche la Serie A avrà la sua legge Beckham, che in Spagna è attiva da parecchi anni. I dirigenti italiani si sono lamentati per parecchie stagioni degli aiuti che ricevevano i club della Liga, ora saranno gli iberici a dire che in Italia i calciatori stranieri pagano molte meno tasse che nel resto del mondo. Secondo gli esperti di DLA Piper la nuova norma stimolerà il rilancio del calcio italiano, aumentando (e di molto) la possibilità di ingaggiare i campioni militanti nel resto d’Europa.

Antonio Tomassini e Antonio Longo, avvocati esperti in materia tributaria e sportiva dello studio legale internazionale DLA Piper sottolineano: “La nuova norma è una bomba“. Nello specifico, si parla della legge di conversione del Decreto Crescita che, tra le varie misure di stimolo, ha dedicato un capitolo al rientro dei cervelli introducendo specifiche agevolazioni fiscali per gli sportivi professionisti che hanno lavorato all’estero negli ultimi due anni e trasferiscono la residenza in Italia rientrando nella nozione di lavoratori «impatriati», siano essi italiani o stranieri, permettendo loro di pagare le imposte solo sul 50% delle loro entrate effettive.

Se prima una società italiana sborsava quasi il doppio rispetto a quanto entrava nelle tasche del calciatore, d’ora in poi pagherà meno di un terzo del netto. Un chiaro esempio è quello di de Ligt, al quale la Juve ha assicurato uno stipendio netto base di 8 milioni annui: il club bianconero avrebbe dovuto pagare, al lordo, 14 milioni, ma pagherà a regime 10,1 milioni grazie al Decreto Crescita, con un risparmio di 3,9 milioni. Grazie a questa norma il calcio italiano potrebbe presto tornare a richiamare grandi campioni in Serie A, tornando ad essere quello di 15-20 anni fa, quando i più forti giocavano da noi. Un vantaggio sia per lo spettacolo che, come abbiamo visto, per società e calciatori stessi.

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