La decisione più importante. Manca l’ultimo sì per mandare in porto lo scambio tra Juventus e Manchester United, quello di Paulo Dybala per regalare a Maurizio Sarri Lukaku. L’argentino ci sta pensando e la decisione è attesa a breve, nel frattempo intervista al portiere Stefano Sorrentino che parla anche del calciatore bianconero ai microfoni de ‘La Gazzetta dello Sport’: «Fa un effetto strano – racconta il portiere – ad agosto non essere in ritiro. Mi sono goduto un po’ più le vacanze con la famiglia ma dal 18 luglio sono a Coverciano, dove mi alleno e seguo il corso per futuri tecnici. Resterò qui fino al 6 agosto, poi troverò un campo e un allenatore che mi segua: se arriva la chiamata devo essere pronto».
Sorrentino, la Juventus ha messo Dybala sul mercato ma l’attaccante preferirebbe restare. Le è mai capitato di vivere una situazione simile?
«Quando ero al Torino vincemmo il campionato di B ed ero convinto che nella stagione successiva sarei stato il titolare. Una mattina mi chiamò il mio procuratore e mi disse: “Sei stato venduto all’Aek, domani hai l’aereo per Atene”. Avrei potuto fare resistenza ma sapevo che non c’erano i margini, perché il Torino aveva bisogno di soldi. Poi il club fallì, io invece andai a giocare la Champions. Col senno di poi, è andata bene così».
A Dybala consiglierebbe di accertare l’offerta dello United?
«In questi giorni non l’ho sentito e non lo farò, perché ognuno deve decidere con la sua testa. Posso solo dirgli di scegliere con il cuore e andare dove si sente amato. Paulo può fare la differenza in qualsiasi campionato».
La stupisce che uno come Dybala sia finito sul mercato?
«Sì, ma fino a un certo punto, perché alla Juve tutti lo sono. Paulo è uno dei giocatori più forti in circolazione, fossi nella Juve ci penserei bene: ha 25 anni e grandi margini di crescita. Se andrà via, sarà una grossa perdita per la A».
La convivenza con Cristiano Ronaldo è effettivamente un problema?
«I grandi giocatori possono muoversi accanto a chiunque e Dybala lo è. Non esistono problemi di convivenza tra lui e CR7».
Ai tempi del Palermo lei disse che avrebbe vinto il Pallone d’oro: lo pensa ancora?
«Assolutamente sì. Ha una tecnica fuori dal comune, può risolvere una gara con una giocata in un fazzoletto. È sveglio e furbo, corre tanto e va a prendersi la palla dietro. Non ne vedo tanti come lui. È determinato e ambizioso: a Palermo dopo l’allenamento mi faceva fare gli straordinari perché lui doveva allenarsi sulle punizioni e rigori. Ha già fatto un percorso importante alla Juventus e può arrivare ad essere il numero uno. Anche lui ne è convinto».